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Le mille panchine di Zeman: "Il mio calcio non è utopia"

Mille panchine, tante squadre, valanghe di gol (fatti e incassati), calcio-spettacolo e nessun problema a esprimere le sue idee. Zdenek Zeman ha festeggiato, con il 3-0 alla Paganese, la 1000esima partita da allenatore professionista. Lo ha fatto guidando il "suo" Foggia, anche se non è e non può essere quello che tanti anni fa ha fatto divertire tutta Italia, ma anche fatto piangere tante big. In un’intervista alla Gazzetta dello Sport, il tecnico boemo parla di una carriera iniziata il 21 agosto del 1983, in Licata-Akragas. Parte da lì la storia di Zemanlandia, ovvero, secondo la Treccani, un "Sistema di gioco, fantasioso e votato all’attacco, ideato e adottato da Zdenek Zeman".

Tagliare il traguardo delle mille gli suggerisce "che qualcosa di buono" è stato fatto. Tante le partite indimenticabili. "In un lontano Udinese-Foggia ci ritrovammo in 9, ma in campo sembravamo in 12: movimenti perfetti, pareggiammo. Il mio Licata in Serie C ha forse interpretato al meglio le mie idee...Il Foggia dei miracoli nel primo anno in A e quello che nel secondo arrivò 9° pur avendo cambiato 10/11esimi della squadra, rappresentò una rivoluzione. L’8-2 della Lazio alla Fiorentina di Ranieri, Batistuta e Rui Costa e il 4-0 alla Juve di Lippi, Del Piero e Vialli, furono spettacolo puro. Anche il 5-0 della mia Roma al Milan di Capello, non fu una brutta partita".

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