Ha spento 42 candeline lo scorso 17 agosto, ma di appendere le scarpette al chiodo neanche a pensarci per il momento. Daniele Sottile, palleggiatore di Milazzo, è il giocatore più anziano del campionato di SuperLega pallavolo maschile. Ieri pomeriggio a Vibo è sceso in campo nel finale del match con la Tonno Callipo a 42 anni e tre mesi.
Davanti a lui solo un mostro sacro come Samuele Papi che ha giocato la sua ultima gara ufficiale a 43 anni e nove mesi. Sottile, nella città che lo ha visto protagonista quasi 20 anni fa per due anni, ha nuovamente potuto riabbracciare i suoi parenti ed amici che, numerosi, sono venuti a salutarlo al Pala Maiata di Vibo dalla vicina Milazzo.
Lui che, uscito di casa adolescente, non si è più fermato: le giovanili a Cuneo, gli anni a Torino e Montichiari, il ritorno in Piemonte e poi l'arrivo a Vibo in quella Tonno Callipo che stupì tutti alla prima stagione in A1 (2004-05) con la conquista della finale di Coppa Italia. E ancora, Perugia, Verona, prima dell'approdo a Latina (città in cui ha giocato 11 stagioni, con un breve intermezzo nella stagione 2015-16 a Milano). Da quest'anno l'approdo a Civitanova, voluto fortemente da Chicco Blengini, allenatore che conosce da quasi 30 anni, dai tempi in cui Sottile era una giovane promessa delle giovanili di Cuneo. Blengini che lo volle fortemente a Rio 2016 (per Sottile a 37 anni uno storico argento come vice Giannelli), Blengini che lo ha chiamato per dare una mano alla sua creatura e per dare quel tocco di carisma ed esperienza ad una squadra già infarcita di campioni.
"Mi diverto ancora a giocare a pallavolo, a respirare l'aria del campo ed il profumo della partita. Ovvio che alla mia età penso molto a quello che sarà il mio futuro, ma mi piace pensare al contempo partita dopo partita, stagione dopo stagione. Tornare a Vibo è sempre bello, in una città che mi ha lasciato ricordi importanti e che mi da la possibilità ogni volta di tornare a respirare l'aria del Sud e della Sicilia con la famiglia e gli amici che puntualmente vengono salutarmi. Perchè, nonostante ormai sia andato fuori da molto tempo, la Sicilia e Messina le tengo conservate nel mio cuore e fanno parte di me".
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