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Serie A: maretta-Juve, Marotta-Inter, marea-Napoli. “Cara Greta, prenditela eccome!”

Ed eccoci qua, tutti a “blindare” nuovamente lo Scudetto. Della serie: non impartitele le lezioni, ché tanto fatichiamo a impararle. Appena prima della pausa di campionato, dopo il pareggio-champagne nel derby tra Milan e Inter, la corsa a due tra rossoneri e Napoli sembrava l'unica pista da poter imboccare. Direzione obbligatoria. A distanza di un paio di settimane, il vento è talmente cambiato  d'aver sbarrato (?) la strada alle due “belle” del campionato che hanno visto assottigliarsi la distanza dai campioni d'Italia dell'Inter (da doppio -7 a -4 e -1). Ecco, adesso il mood dei beninformati è a tinte nerazzurre (Inter), nonostante la vetta sia azzurra (e in che modo...), ma spesso ci si dimentica che la strada è ancora lunga, non siamo neanche arrivati al giro di boa. Il Napoli non molla un millimetro e il Milan non è certo scomparso. E poi, siamo così sicuri che gli altri nerazzurri (l'Atalanta) siano comprimari?

Maretta-Juventus tra plusvalenze di bilancio e minusvalenze di pensiero

I conti non tornano in casa Juve. E non ci riferiamo solo all'accusa di “falso in bilancio” mossa nei confronti della nuova triade bianconera Agnelli-Nedved-Paratici (che poi è già vecchia, perché l'ultimo dei tre, da mesi, è planato verso Londra, sponda Tottenham). Ma le plusvalenze sospette (in attesa di conoscere l'esito giudiziario della vicenda, si tratta una pratica, quella di gonfiare e sgonfiare le valutazioni dei giocatori, che in Italia va molto di moda e il filone dell'inchiesta potrebbe ampliarsi) sono solo alcune delle spine conficcate nel fianco della Vecchia signora che fatica a uscire dal tunnel imboccato dopo lo Scudetto vinto con Sarri. Chiusa la parentesi Pirlo, l'Allegri-bis, al netto del pass strappato per gli ottavi di Champions, non sta sortendo gli effetti sperati. Anzi. La Juve viaggia a -7 dalla zona Champions soprattutto a causa di una fragilità interna mai così evidente nella breve storia dello Stadium. La plusvalenza di bilancio fa pendant con la minusvalenza di pensiero: la Juve si è accontentata parecchio, in estate, pur sapendo di dover fa fronte all'addio di CR7.

Marotta-Inter, la forza delle idee quando i conti non quadrano

Se Sparta piange, Atene se la ride di gusto. Soprattutto perché le iatture degli spartani - tanto per non allontanarsi troppo dalla rivisitazione della citazione - sono iniziate proprio mentre gli ateniesi accoglievano a braccia aperte l'ex condottiero dei nemici giurati: Beppe Marotta. E non che i grattacapi siano mancati sull'asse Milano-Nanchino, perché quando si è dipendenti di una società che ha radici all'estero, diventa tutto più complicato. Se poi i rubinetti, di punto in bianco, si chiudono e si è costretti a mettere in vetrina i gioielli di famiglia, diventa tutto dannatamente complicato. L'Inter ha perso allenatore, mezzala di qualità (Eriksen), oltre all'ala destra più forte (Hakimi) e a uno dei tre centravanti più prolifici d'Europa (Lukaku), ma è in lotta per lo Scudetto e ha riagguantato la qualificazione agli ottavi di Champions dopo 10 anni. In assenza di risorse economiche, serve tanta fantasia.

Napolissimo, prova di forza bruta contro la Lazio

Al Milan tremano le gambe dopo il primo ko stagionale? Al Napoli no. Assolutamente no. La prima mezzora di “Ciro” Mertens e compagni sarebbe da mostrare in loop agli aspiranti giocatori di qualsiasi scuola calcio: una sinfonia. Vista dall'altra parte (Lazio) una marea che travolge tutto e tutti. Di quelle che ribaltano e capovolgono. Con una forza bruta che, stranamente, si sposa con la qualità delle giocate mortifere per l'ex Sarri e compagnia.

Cara Greta, indignati pure: tutti con te

Il calcio è da sempre un veicolo di messaggi, essendo lo sport più seguito sul globo terracqueo. Non sempre gli sms mandati all'esterno sono positivi e, come tali, vanno stigmatizzati senza se e senza ma. È il caso di Greta Beccaglia, giornalista di Toscana Tv, che all'esterno dello stadio Castellani in occasione del derby Empoli-Fiorentina, è stata palpeggiata da un tifoso nel corso di un collegamento. Il «Non te la prendere» commentato dallo studio a chiosa dell'episodio molesto è l'indegna appendice di questa storia. Prenditela eccome, cara Greta. Chi la pensa diversamente ha un problema.

 

 

 

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