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Babbo Natale plana sulla serie A: a bimbo Simone il primo regalo. Max, Mou, Maz e la... cenere nella calza

C'è un verbo che va di moda in questo periodo dell'anno: scartare. Se poi dovessimo scegliere un sostantivo da abbinare al predicato così in voga, la scelta ricadrebbe su: regali. Scartare regali, appunto. Una pratica che unisce virtualmente (e anche fisicamente, Covid permettendo...) grandi e piccini. Perché il sorriso resta uguale a prescindere dai volti imberbi o con le rughe, dalle capigliature folte e variopinte della gioventù ai crani più spogli e imbiancati. Un regalo di Natale è un regalo Natale, anche quando a scartarlo sono personaggi che hanno tutto (in termini materiali) e non cambierebbero umore o tenore di vita se, scartando, trovassero una cravatta rossa, un paio di scarpe o una vacanze alle Maldive. Allenatori e giocatori di serie A, ad esempio, vanno semmai a caccia di altro: congedarsi dal girone d'andata senza pensieri. Ci vuole poco a guastare le vacanze invernali. Basta un rigore, una decisione controversa al Var, due punti persi al Novantesimo. Attimi che rovinano settimane.

Il regalo più bello e i bronci da Var

I due “bimbi” più imbronciati, quando ormai Babbo Natale è pronto a infilarsi nei camini, sono Giampiero (Gasperini) e Stefano (Pioli) che hanno trascorso le ultime ore a maledire la tecnologia ma anche... l'uomo che vi sta dietro: decisioni controverse (anche con il Var, soprattutto dopo il passaggio al Var...) di cui hanno “giovato” altri due bimbi molto quotati in serie A: José (Mourinho) e Luciano (Spalletti). Per loro, in attesa dell'ultima gara ufficiale del 2021, sarà un Natale più tranquillo, seppur il piccolo venuto dal Portogallo ha qualcosa da farsi perdonare e non potrà aspettarsi proprio tutto ciò che richiederà nella letterina. Come invece accadrà per bimbo Simone (Inzaghi): Babbo Natale gli consegnerà il regalo più bello, se l'è guadagnato. Anzi, gliel'ha già consegnato: il titolo di campione d'inverno con la sua Inter.

Bambini modello e doni... da posticipare

Saranno accontentati anche bimbo Vincenzo (Italiano) e bimbo Aurelio (Andreazzoli), perché quando Babbo Natale planerà sulla toscana non potrà far altro che consegnare doni con confezioni sbrilluccicanti anche agli allenatori di Fiorentina ed Empoli, le vere outsider che si sono piazzate dietro le grandi sorelle (i viola anche prima di qualcuna di loro...). Anzi no, magari il regalo chiederanno di.. posticiparlo (magari a maggio), perché vorranno scartarlo all'estero, mentre al momento guardano attraverso una finestra che si affaccia sull'Europa.

Cenere nella calza? Forse

C'è anche qualche bambino un po' più bricconcello. Suvvia, chi non lo è stato o quanto meno (poniamola così..) non ne ha conosciuto qualcuno? Ma Babbo Natale non volta le spalle a nessuno, soprattutto a chi si impegna per cambiare, anche se è costretto a grandi sforzi per ingraziarsi di nuovo l'omone con la barba bianca. Come bimbo Max (Allegri), che sta rimontando dopo un avvio stagionale in campionato da incubo della sua Juventus: se dovesse vincere anche l'ultima gara potrebbe evitare la cenere del 6 gennaio, come auspica anche bimbo Mou dopo il capolavoro di Bergamo. C'è chi la cenere la meriterebbe... a blocchi. Bimbo Walter (Mazzarri) è stato davvero cattivello alla guida del suo Cagliari, ma la società ha già fatto sapere che resterà al proprio posto. Altre ipotesi, al momento, sono... da scartare.

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