È morto Pino Wilson, capitano del primo storico scudetto della Lazio. Aveva 76 anni. «La Lazio, il suo presidente, l’allenatore, i giocatori e tutto lo staff esprimono profondo cordoglio per la scomparsa del capitano del primo Scudetto Pino Wilson e si uniscono al dolore della famiglia», si legge sul sito del club biancoceleste.
La Lazio lo comprò insieme a Giorgio Chinaglia, per ricoprire il ruolo di terzino e poi quello di libero. Nella Lazio disputò dieci campionati, dal 1969 al 1980, nel ruolo di terzino prima e di libero poi. Fu il capitano della squadra capitolina per molti anni, anche nel 1974, anno in cui i biancocelesti, guidato da Maestrelli, vinsero il primo scudetto della loro storia. Per un breve periodo, a cavallo tra la fine di un campionato italiano di calcio e l’inizio del successivo, si trasferì in prestito temporaneo, su invito dell’amico Chinaglia, ai New York Cosmos, con i quali giocò un solo campionato NASL (1978), vincendo un Soccer Bowl e venendo anche nominato come "Miglior giocatore del Soccer Bowl".
Coinvolto nel 1980 nello scandalo del Totonero, a seguito del quale fu arrestato insieme ai compagni di squadra Cacciatori, Giordano e Manfredonia, fu squalificato dalla giustizia sportiva per tre anni decidendo pertanto di ritirarsi; decisione confermata nel 1982 quando l’amnistia dopo il vittorioso Mondiale lo riabilitò, nonostante avesse ricevuto offerte dalla stessa Lazio e anche da società di serie inferiori per tornare a giocare. Torna a giocare nel 1983 con i canadesi dell’Inter Montréal, guidati da Eddie Firmani, impegnati nel campionato CPSL, che però falliranno nel corso del torneo. Giocò tre partite con la Nazionale italiana esordendo contro la Germania Ovest in amichevole prima dei Mondiali del 1974. Durante la competizione iridata disputò due incontri.
Da settembre 2010 ricoprì il ruolo di direttore tecnico del Cerveteri, formazione militante nel girone laziale del campionato di Promozione. Nel marzo 2013 è uscita la sua biografia, Pino Wilson vero capitano d’altri tempi scritta da Vincenzo Di Michele. Nel 2015 gli è stato assegnato il premio "Sette Colli", riconoscimento riservato alle bandiere biancocelesti.
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