La furia di Enea (Bastianini), le lacrime di Nadia (Gresini) e il cerchio si chiude: bentornata Moto Gp
Enea Bastianini? Una furia in pista. D'Altronde, con un nome del genere, che richiama alle gesta epiche di un altro Enea (l'eroe mitologico fatto vivere dalla penna di Omero) non poteva che dare battaglia. Il primo acuto nella stagione 2022 è del 24enne riminese in sella alla Ducati del Team Gresini. Non una vittoria qualunque. Perché poco più di un anno fa se ne andava Fausto Gresini, creatore della scuderia faentina. Quel 23 febbraio 2021 che ha lasciato un buco nel cuore degli amanti delle due ruote non è stato mai così lontano. A distanza di 12 mesi si chiude un cerchio. Verrebbe da dire una ruota, come quella usurata di Bastianini che ha tagliato il traguardo prima della concorrenza mandando in brodo di giuggiole il cantastorie per eccellenza della Moto Gp di casa nostra: Guido Meda. “Elia c'è!”. E c'è anche Nadia Padovani (in Gresini) che torna a piangere a distanza di un anno, ma stavolta è una commozione liberatoria. Perché ha realizzato il sogno di suo marito. E c'è anche Fausto, sicuramente. Perché da qualche parte, a guidare il suo team verso il trionfo in Qatar ci sarà stato senz'altro anche il padre della squadra che ha lasciato il Qatar con la coppa più ingombrante.
Il tris tricolore che fa ben sperare
Se il buongiorno si vede dal mattino il sole batte forte sulla nuova stagione dei motori. Ed è un sole azzurro, una volta tanto. Perché prima che Bastianini alzasse le braccia al cielo ci avevano pensato altri due centauri italiani a fare la differenza sulla pista qatariota. Prima il successo di Andrea Migno, capace di stracciare la concorrenza in Moto3. L'unico a tenergli testa lo Sergio Garcia, battuto al fotofinish. Poi l’affermazione in Moto2 di Celestino Vietti. Un'altra vittoria da non far passare in sordina perché il campione del Gp qatariota corre per una scuderia che ha un nome evocativo: Team Mooney VR46. Iniziali e numeri che appartengono, così come la scuderia, a Valentino Rossi. Nel primo anno senza il “dottore” in gara gli spunti non sono mancati di certo. Dalla A alla Z. Anzi dalla Moto 3 fino alla Moto Gp.