Domenica 22 Dicembre 2024

Inizia la miniscalata dell'Italia: Macedonia con vista... Portogallo. Come arrivano gli azzurri? Le altre gare

Ciro Immobile (Italia)
Elmas (Macedonia del Nord)
Cristiano Ronaldo (Portogallo)
Calhanoglu (Turchia)
Gareth Bale (Galles)
Marko Arnautovic (Austria)
Kulusevski (Svezia)
Barak (Repubblica Ceca)

Duecentocinquantasei giorni dopo, l'Italia tornerà a giocare per la gloria. Sono trascorsi appena 8 mesi e mezzo dal trionfo londinese, dal Campionato europeo vinto da ospiti in terra britannica, eppure sembra passata un'era calcistica. Perché nonostante i gradi di campioni conquistati l'11 luglio 2021 ci sarà ancora da sudare per guadagnarsi il pass per il Mondiali in Qatar. Due partite per redimere i peccati post-Europeo. E non peccatucci veniali, se è vero come è vero che si corre il rischio di allungare la striscia della vergogna storica (saltare un'edizione dei Mondiali ha rappresentato un duro colpo, perderne due di fila sarebbe sportivamente atroce). Il ct Mancini e i suoi non prendono neanche in considerazione lo scenario peggiore, ma tant'è.

Macedonia del Nord primo scoglio da aggirare: difesa e ripartenza

Più che di semifinale, in riferimento alla partita di giovedì contro la Macedonia del Nord, è più corretto parlare di... prima finale. Guai a pensare alla gara successiva. Bisogna riattivare la modalità estiva, quando step by step Donnarumma e compagni riuscirono a scalare la vetta europea fino al trionfo. I ragazzi di Mancini incroceranno la più... italiana delle avversarie. E non perché tra i convocati figurino moltissimi giocatori del nostro campionato (in realtà c'è solo Elmas del Napoli), ma perché come approccio i macedoni ricordano molto la filosofia calcistica del Bel Paese: difesa strenua e ripartenza. Un concetto spesso inflazionato e respinto con forza dai tecnici di casa nostra, ma senza dubbio - piaccia o no - un segno distintivo. Logicamente lo scarto tecnico è talmente ampio che non dovrebbero bastare (si spera...) le barricate.  Il ranking Fifa (c'è uno scarto di 59 posizioni con gli azzurri) che vede la squadra guidata dal ct Blagoja Milevski al 65esimo posto suona un po' come una sentenza annunciata, ma se gli eredi di Goran Pandev (si è ritirato dopo gli Europei) hanno comunque raggiunto lo stesso traguardo degli azzurri un motivo ci sarà. E speriamo di non scoprirlo sulla nostra pelle. Come ad esempio è accaduto ai tedeschi, battuti in casa dai macedoni nelle qualificazioni per 2-1 (poco meno di un anno fa). Senza Pandev la squadra di Milevski ha azzerato il parco di giocatori di livello internazionale. Oltre a Elmas, versatile in mediana, non mancano i profili discreti come il trequartista del Levante, Enis Bhardi, che potrebbe dare fastidio tra le linee. L'altro elemento da non sottovalutare è l'attaccante Aleksandar Trajkovski, che in passato ha indossato la maglia del Palermo ma adesso ha lasciato il calcio che conta per attingere ai petroldollari sauditi dell'Al-Fayha. Per il resto, poca roba.

Come arrivano gli azzurri alle semifinali playoff? Difesa... di scorta

Dopo 8 mesi, dicevamo, è cambiato tutto. Non c'era Spinazzola (fermo dai quarti contro il Belgio a causa della rottura del tendine d'Achille e ancora in fase di convalescenza) e continuerà a non esserci, ma Mancini dovrà fare a meno anche dell'altra freccia titolare: Di Lorenzo, ko con l'Udinese. Ecco perché la coppia d'esterni contro la Macedonia del Nord (e si spera anche in finale) sarà quella... di scorta: Florenzi-Emerson. Tra i pali confermatissimo Gigio Donnarumma che sta vivendo un periodo particolarissimo: col Psg non è titolare e su di lui pende come una spada di Damocle l'errore in Champions contro il Real che ha dato il via alla rimonta madrilena. L'azzurro, però, continua a donargli. Sul duo juventino Bonucci-Chiellini non ci sono dubbi se non di natura... fisica. Entrambi potrebbero farsi trovare pronti per la finale, con Mancini (più di Acerbi) e Bastoni titolari (almeno giovedì). L'unico reparto già certo è il centrocampo. Jorginho (fatto riposare da Tuchel) sarà il faro con Verratti e Barella ai suoi fianchi. Ma occhio alle candidature, a gara in corso, di Pellegrini (rinfrancato dal superderby giallorosso) e Tonali (il giocatore italiano più in forma). In attacco ci sarà tanto... Sassuolo. Berardi a destra e uno tra Raspadori e Insigne (non è la top, ma resta favorito nel ballottaggio) con Immobile al centro. Da non scartare l'ultima carta offensiva degli emiliani, perché c'è anche Scamacca a scalpitare.

Le altre gare

Portogallo-Turchia

Fari puntati sulla gara del do Dragao. Perché è dalla gara tra Portogallo e Turchia che uscirà la prossima avversaria dell'Italia. I lusitani di CR7, proprio come gli azzurri, devono smaltire la delusione per non aver vinto il girone proprio all'ultima gara. Meno dolorosa la “retrocessione” della Turchia, giunta seconda alle spalle della quotata Olanda. Sulla carta, Calhanoglu e compagni sono sfavoriti, ma Cristiano Ronaldo non sta vivendo un periodo d'oro (ma quando il gioco si fa duro alza livello come pochi...). Occhio però all'imprevedibilità del milanista Rafael Leao, in forma smagliante.

Galles-Austria

Mai pronostico è più... imprevedibile. Galles e Austria sono due squadre che evocano dolci ricordi agli azzurri: le hanno battute entrambe sulla strada del trionfo europeo. I gallesi di Page vantano un filotto di sette gare positive che sono valse il secondo posto nel girone (alle spalle del Belgio). Molto dipenderà dal rendimento di Bale e dell'astro nascente James. Sull'altro fronte (austriaci avanti come una delle migliori terze), le attenzioni sono rivolte, manco a dirlo, sulla prova di Marco Arnautovic.

Svezia-Repubblica Ceca

Sulle chance qualificazioni degli svedesi pesa come un macigno la squalifica di Zlatan Ibrahimovic che comporterà, probabilmente, la scelta di una prima linea leggera da parte del tecnico Andersson: dentro il rinato Kulusevski (l'ex Juve è incontenibile da quando ha raggiunto Conte al Tottenham) e l'ex palermitano Quaison. Sarà una gara fisica in mezzo al campo: sotto questo profilo sono messi bene anche i cechi che possono contare sulla cerniera Holes-Soucek e sull'intraprendenza del veronese Barak. Davanti il giovane gigante Hlozek.

Le gare fantasma

Di gare, in realtà, ce ne sarebbero altre due ma non si giocheranno. Per lo stesso motivo. Le vicende belliche hanno tagliato fuori la Russia (la Polonia di Lewandowski è già in finale e attende la vincente di Svezia-Repubblica Ceca) e rinviato le sorti del match tra Scozia e Ucraina che si giocherà a giugno, così come - di conseguenza - anche la finale contro chi la spunterà tra Galles e Austria.  

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