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Pietrangeli-Panatta, ‘match’ infinito. “Il padel? Sport delle pippe”, ma per l'altro è da Olimpiadi

E dire che, se unissero le rispettive bisacce - cariche di trofei e trionfi -, in tutto lo Stivale non ce ne sarebbe per nessuno. Non chiedetelo, però, agli eterni amici-rivali Nicola Pietrangeli e Adriano Panatta. Prima avversari sul campo, quando il brizzolato del tennis mondiale era vicino al canto del cigno mentre il capellone capitolino premeva con il becco sul guscio per venir fuori e far vedere al mondo del tennis di cosa fosse capace. Poi il rapporto è stato segnato dall'influsso preponderante della Coppa Davis: Nicola capitano, Adriano giocatore principe della scuderia azzurra. Un rapporto odio-amore fatto di trionfi (la vittoria del trofeo, ancora ultima e unica, in Cile) e ampie fratture (la defenestrazione di Pietrangeli chiesta dai tennisti azzurri col beneplacito della Federazione), sempre vissuto sul filo sottile e tagliente della polemica. E anche dopo... il tennis non sono mancati gli spunti per sancire l'abisso di pensiero che divide i due. Ecco l'ultima, in ordine cronologico. Pietrangeli ha dichiarato che il padel è lo sport dove possono trionfare le pippe (letterale). E Panatta? Manco a dirlo, ha lustrato l'altra faccia della medaglia: «Fosse per me lo inserirei nelle discipline olimpiche». Nicola contro Adriano, è la solita storia. È un match infinito.

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