Richard Carapaz si ripete dopo la dodicesima tappa e concede il bis grazie a un’azione straordinaria in salita a Sierra De La Pandera. E’ una vittoria da campione quella messa a segno dall’ecuadoregno della Ineos Grenadiers che è riuscito a staccare il gruppo, tagliando il traguardo senza mai guardarsi indietro nella quattordicesima frazione: "E' una tappa molto importante per noi, nel finale mi sono mosso al momento giusto. Siamo sempre riusciti a mantenere un buon vantaggio sulla fuga, mentre io sono riuscito a tenere il mio ritmo nonostante una salita tosta. Mi dà molta fiducia questo successo. La tappa di domani la conosco molto bene e ci riproveremo, perché no?". E’ tardi per lui per un’eventuale maglia rossa, ma il campione olimpico ha dimostrato ancora una volta di che pasta è fatto. Ci è riuscito staccando due fenomeni come Miguel Angel Lopez e Primoz Roglic, i quali vanno a completare il podio.
Il corridore della Jumbo-Visma è scattato a 4 chilometri dall’arrivo, riaprendo di fatto la Vuelta. Poco importano gli 8 secondi lasciati a Carapaz. Sono ben 48 i secondi inflitti alla maglia rossa Remco Evenepoel, che diventano 52 considerati gli abbuoni. Il segnale mandato oggi da Roglic vale forse più del distacco recuperato: rimangono ancora 1'49" da limare, ma lo sloveno è più determinato che mai per aggiudicarsi in rimonta la sua quarta Vuelta della carriera. Recupera qualcosa su Evenepoel anche Enric Mas, ora a 2'43" dalla vetta. Il belga soffre la salita finale ed è ottavo al traguardo dopo 160.3 chilometri, a 56 secondi da Carapaz. La maglia verde rimane sulle spalle di Mads Pedersen (Trek-Segafredo), mentre quella a pois resta a Jay Vine, che però dovrà guardarsi le spalle dal rientro di Carapaz. Domani si ritorna in strada per la quindicesima tappa, da Martos a Sierra Nevada per un totale di 153 chilometri.
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