Poteva finire in débacle, invece la Juventus non sfigura a Parigi.
PARIGI - PSG JUVENTUS - I bianconeri rischiano il tracollo nel primo tempo e al 22' sono già 2-0, nella ripresa invece arrivano tanti aspetti positivi: McKennie accorcia le distanze e la squadra di Allegri prova la rimonta, alla fine però esce sconfitta per 2-1 dal Parco dei Principi.
Finalmente insieme, Milik e Vlahovic giocano uno al fianco dell'altro: Allegri punta sul tandem per provare a mettere paura ai parigini, il tecnico sceglie di giocarsela con il 3-5-2. Ci sono anche gli esordienti Bremer e Miretti, a centrocampo torna Rabiot e gioca insieme al grande ex Paredes, sugli esterni a tutto campo agiscono Cuadrado e Kostic.
Galtier ha trovato un nuovo equilibrio con la difesa a tre e piazza Marquinhos tra Sergio Ramos e Kimpembe, poi davanti il tridente dei fenomeni con Neymar che parte qualche metro indietro rispetto a Messi e Mbappé. La serata bianconera sembra confortante con l'occasione di Milik dopo pochi minuti, poi però si trasforma ben presto in incubo. I tre del Psg, infatti, sono imprendibili e prima del 5' combinano già una magia: Neymar 'scucchiaia' per Mbappé, il francese calcia al volo e la Juve è subito sotto. La squadra di Allegri reagisce e costruisce una grande palla gol con Donnarumma che si supera sul colpo di testa di Milik, ma al 22' è già raddoppio Psg. Altra triangolazione tutta di prima, Mbappé fulmina ancora Perin e fa 2-0. Vlahovic tocca pochissimi palloni, Paredes non riesce ad alzare la qualità della manovra e la coppia Cuadrado-Kostic crea superiorità saltando l'uomo sulle corsie, così la Juve non riesce a farsi pericolosa dalle parti di Donnarumma e chiude il primo tempo sotto di due reti. In tribuna, intanto, ecco l'incontro ravvicinato tra Agnelli e Al-Khelaifi, seduti di fianco per godersi lo spettacolo del Parco dei Principi dopo le polemiche sulla questione Superlega.
Allegri toglie il giovanissimo Miretti per McKennie e passa alla difesa a quattro, la sua squadra rischia già ad inizio ripresa su un tiro di Neymar controllato a terra da Perin e su un contropiede di Mbappé concluso sull'esterno della rete. Poi, un po' a sorpresa, la Juve riemerge: Kostic crossa e Donnarumma valuta malissimo la traiettoria, McKennie di testa anticipa tutti e la partita è riaperta. Il gol spaventa il Psg e galvanizza i bianconeri, il portiere italiano si riscatta subito respingendo il colpo di testa ravvicinato di Vlahovic. E' l'ultimo squillo della Juve, poi la partita torna nelle mani dei francesi con Mbappé e Messi che vanno vicini al tris. Allegri continua a cambiare modulo e con Locatelli per Milik passa al 4-3-3. La gara vive di folate, è proprio Locatelli ad avere la palla del pareggio ma la difesa del Psg riesce a salvarsi. Nel finale, invece, Perin diventa protagonista respingendo con i piedi la botta ravvicinata su Neymar. La Juve perde ma non sfigura, il Psg conquista i primi tre punti del girone e si conferma la candidata principale a passare come prima. Per i bianconeri, come già previsto da Allegri, l'avversaria per andare agli ottavi sarà il Benfica: i portoghesi rispettano il pronostico e battono il Maccabi Haifa, mettendo così pressione ai ragazzi di Allegri.
QUI SALISBRUGO -
Un pari che lascia l'amaro in bocca al Milan, non tanto per la prestazione, perché per gioco e occasioni creati l'1-1 col Salisburgo è un risultato corretto, ma per quel palo colpito da Leao all'ultimo minuto di recupero che avrebbe trasformato il debutto del Milan nella fase a gironi di Champions League.
I rossoneri non iniziano con i tre punti ma recuperano lo svantaggio iniziale e restano imbattuti in stagione.
Sarà probabilmente un girone molto più difficile di quello che sembrava sulla carta. A guidare la classifica, infatti, è la Dinamo Zagabria che è riuscita a battere addirittura il Chelsea. Nel Milan ha pesato probabilmente il derby giocato appena tre giorni, una partita intensa a poche ore da una sfida a ritmi altissimi impostata sul gioco verticale. Il Salisburgo è stato tutt'altro che un avversario semplice.
Il primo tempo è una sorpresa negativa. Il Salisburgo scende in campo con aggressività e intraprendenza. Tiene ritmi altissimi, pressa senza tregua. Il Milan subisce, fatica ad impostare. Non rischia tanto ma perché il Salisburgo è impreciso nelle conclusioni. Stefano Pioli aveva previsto una partita ad alta intensità e così è stato. Solo con lo scorrere dei minuti, i padroni di casa sembrano frenare un po' calando la foga realizzativa e il Milan faticosamente riprende la gestione della partita. Ma al 28' Bennacer, che intercetta davanti all'area di rigore rossonera, si fa rubare palla, Okafor salta Kalulu che si fa passare la palla sotto le gambe e batte Maignan con un altro tunnel. E' una doccia fredda per il Milan. Perché il girone è alla portata ma bisogna partire con il piede giusto. La squadra di Pioli pazienta, cerca il guizzo giusto e al 40' viene ristabilito l'equilibrio. Bella azione corale del Milan in contropiede Bennacer serve sulla fascia Leao, bravo scegliere Saelemaekers nel servire l'assist che trova il pari. L'unico giocatore non presente nel derby tra gli undici in campo, riesce ad agguantare il pari prima dell'intervallo.
Nel secondo tempo il Milan scende in campo più tonico ma il Salisburgo non sembra aver finito le energie, anzi. E all'8' clamorosa occasione sciupata per gli austriaci: Fernando riceve palla da Kjaergaard ma tira altissimo da ottima posizione. Rossoneri fortunati ma qualcosa deve cambiare. Pioli inserisce Origi per Giroud, Pobega per Bennacer e debutto di Dest che rileva Calabria. Aumentano però gli errori del Milan. La squadra di Pioli sbaglia il controllo, regala palla agli avversari e Maignan viene chiamato in causa respingendo il tentativo di Seiwald. A sei minuti dalla fine Diaz capisce qualche secondo dopo un intelligentissimo passaggio in profondità di Origi. Il Salisburgo finalmente cala il ritmo e il Milan può riprendere il pallino del gioco. E dopo il gran spavento per il tiro a fil di palo di Sesko, altra occasione non concretizzata da Origi che si gira troppo lentamente in area di rigore. Poi all'ultimo minuto di recupero palo di Leao che lascia tanti rimpianti. Il prossimo match di Champions è mercoledì prossimo a San Siro contro la Dinamo Zagabria. Altro avversario che non deve essere sottovalutato e se con il Salisburgo sarà un punto guadagnato o due persi, sarà solo il tempo a dirlo.
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