In campo lo chiamavano il giaguaro. Sia per assonanza con il cognome, sia perché in campo - quando ne aveva voglia - era letale esattamente come il felino più grande, ammirato e temuto. Fredy Guarin ha chiuso col calcio giocato e con i vizi. Ma evidentemente i trascorsi turbolenti fanno ancora parte di lui, come ha testimoniato il post-sfogo sui social network in cui l'ex giocatore dell'Inter svela di essere una persona molto sofferente: Oggi voglio mostrarmi così come sono, a cuore aperto. Non lo faccio per raccogliere follower ma per essere utile. Le lacrime che vedete sono quelle di un uomo pieno di vizi, che ha commesso errori e peccati. Ma siamo sempre in tempo ad aprire la porta a Dio e lasciare che sia Lui a guidare la nostra anima. Dio mi ha già perdonato e io... sono perdonato».
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