Addio a Pelè: si spegne a 82 anni O Rei, la leggenda da 1000 gol. La famiglia: “Ha incantato il mondo con il suo genio”
È morto a 82 anni Pelè. La leggenda del calcio brasiliano, vincitore di tre coppe del mondo, era ricoverato per un tumore al colon e, negli ultimi giorni, i medici avevano rivelato che il campione non rispondeva più alle cure.
Morte in ospedale
Il campione brasiliano è morto ieri a causa di una disfunzione a molteplici organi vitali: lo ha comunicato con un bollettino medico l’ospedale Albert Einstein che lo aveva in cura e dove era ricoverato dal 29 novembre scorso. «L'ospedale israelita Albert Einstein conferma con rammarico la morte di Edson Arantes do Nascimento, Pelè, avvenuta il 29 dicembre 2022, alle 15h27, a causa di una disfunzione multiorgano, derivante dalla progressione del tumore al colon associato alla sua precedente condizione clinica», si legge nel bollettino.
La camera ardente nello stadio del Santos
Il Brasile potrà dare l’ultimo saluto a Pelè a Vila Belmiro, lo stadio del Santos. È lì che sarà allestita la camera ardente, riporta "Globoesporte.com", come richiesto dallo stesso O'Rei alla famiglia. Il Santos, il club dove ha giocato quasi tutta la sua carriera, aveva già messo su un’apposita struttura sul terreno di gioco nei giorni scorsi. Ancora non sono stati diffusi i dettagli sull'apertura della camera ardente.
Ritirata la maglia numero 10
Nessuno indosserà più la maglia numero 10 del Santos. La famiglia di Pelè, secondo "Globoesporte", chiederà al club di ritirarla. O'Rei l’ha indossata per quasi tutta la sua carriera, dal 1956 al 1974.
Il messaggio della famiglia
«L'ispirazione e l’amore hanno segnato il viaggio del re Pelé, serenamente scomparso oggi": così la famiglia saluta O Rei, con un post sul suo profilo Instagram accanto alla foto che lo ritrae sorridente. «Nel suo viaggio - è scritto -, Edson ha incantato il mondo con il suo genio nello sport, fermato una guerra, realizzato opere sociali in tutto il mondo e diffuso quella che più credeva essere la cura per tutti i nostri problemi: l’amore». «Il suo messaggio oggi diventa un’eredità per le generazioni future. Amore, amore e amore, per sempre», conclude.
L'ultimo messaggio: “L'ispirazione è amore”
«L'ispirazione e l’amore hanno segnato il viaggio del Re Pelè, che oggi si è spento serenamente. Amore, amore e amore, per sempre». Sono le parole comparse poco dopo la sua morte sul profilo «Twitter» di Pelè, seguito da 3 milioni di follower in tutto il mondo. Il cinguettio post mortem, accompagnato da un bel ritratto fotografico del campione brasiliano, è stato visualizzato 7,5 milioni di volte, e quasi 600 mila persone hanno commentato con un cuoricino
A inspiração e o amor marcaram a jornada de Rei Pelé, que faleceu no dia de hoje.
Amor, amor e amor, para sempre. . Inspiration and love marked the journey of King Pelé, who peacefully passed away today. Love, love and love, forever. pic.twitter.com/CP9syIdL3i — Pelé (@Pele) December 29, 2022
Tre giorni di lutto nel Paese
Il presidente brasiliano Jair Bolsonaro ha decretato tre giorni di lutto per la morte del leggendario calciatore Pelé, in un decreto pubblicato sulla Gazzetta ufficiale. «Viene decretato il lutto ufficiale in tutto il Paese, segno di rispetto dopo la morte di Edson Arantes do Nascimento», si legge nella misura.
I mille gol tra leggenda e realtà
Tre mondiali vinti, il primo giovanissimo nel 1958, l’ultimo a 30 anni nel 1970 contro l’Italia, unico uomo al mondo da quando è nato il calcio. Il mito di Pelè nasce da questo record, e da un altro, citatissimo ma contestato: quello dei gol segnati. E’ noto a tutti che O Rei ha segnato in carriera oltre mille gol, per l’esattezza 1.281. E si ricorda ancora il leggendario millesimo gol, chiamato in Brasile 'O Milesimò, segnato il 19 novembre 1969 su rigore al Maracanà contro il Vasco da Gama. Ma al di là del mito, negli ultimi anni molti sottolineano la discrepanza con i criteri attuali di conteggio. Nei 1.281 gol di Pelè, infatti, sono considerate anche le amichevoli, cosa che non viene fatta oggi. Considerando solo i match ufficiali, il bottino della Perla Nera scende a un comunque più che rispettabile bottino di 757 gol. Per questo ormai comunemente le classifiche dei goleador di ogni tempo, che escludono le amichevoli dal computo, vedono in testa Cristiano Ronaldo, con 837 gol, seguito dall’eterno rivale Messi, 820 gol, e «solo» al terzo posto Pelè. Una questione di lana caprina che non offusca la grandezza del numero 10 brasiliano, anche tenendo conto che ai suoi tempi si giocavano molte meno partite: CR7, ad esempio, ha sì realizzato 837 reti, ma in 1.181 incontri, una media di 0,71 gol a partita. Anche Messi ha già giocato 1.058 incontri ufficiali, con una media quindi di 0,78 gol a partita. Pelè su questo è inarrivabile: 757 gol su 816 incontri, una media di 0,92. Con Pelè in campo, è la matematica a dirlo, si partiva dall’1-0 per la sua squadra.