Mai il carbone della calza era stato così amato. Il 6 gennaio assumerà tutto un altro contorno, d'ora in poi, per gli amanti del calcio. Perché il giorno dell'Epifania verrà associato alla morte di Gianluca Vialli. Proprio come faceva in campo, ha lottato e combattuto ma alla fine ha dovuto arrendersi al tumore al pancreas. Chiunque lo ha celebrato e la foto più utilizzata coincide con il momento più alto della carriera di giocatore: una Coppa dei campioni alzata al cielo di Roma con la maglia della Juventus. Ma non solo. C'è anche l'abbraccio che lo stringe all'amico di sempre, Roberto Mancini, con cui ha condiviso l'incredibile scudetto vinto con la Samp e l'Europeo con la Nazionale (uno ct, l'altro capo delegazione degli azzurri) a campeggiare sui social. Un mondo di affetto per la leggenda bianconera-blucerchiata-grigiorossa-azzurra.
La Samp: “Sei stato il nostro eroe”
«Ti ricorderemo ragazzo e centravanti implacabile, perché gli eroi son tutti giovani e belli e tu, da quell'estate 1984, sei stato il nostro eroe». La Sampdoria ricorda così Gianluca Vialli. «C'è già chi ti immagina tra Paolo e Vuja, felici di riabbracciarti ma altrettanto stupiti di rivederti così presto. Sì, presto Luca. Troppo presto. Dicono che non si sia mai pronti per salutare un compagno di viaggio e, purtroppo, è davvero così. Il tuo compagno di viaggio - come avevi deciso di chiamarlo - ti ha fatto scendere dal treno a 58 anni, strappando infame il tuo biglietto per nuovi orizzonti e traguardi. Un biglietto per la vita che, in fondo, valeva un po' per tutti i tifosi blucerchiati. Di strada insieme ne abbiamo fatta parecchia, crescendo e cercando, vincendo e sognando. Sei arrivato ragazzino, ti salutiamo uomo». Un eroe «forte e bellissimo, con quel 9 stampato sulla schiena e il tricolore cucito sul cuore. Condottiero della Sampdoria più forte, in coppia là davanti con il tuo gemello Bobby Gol. In tre parole: uno di noi. Una percezione rimasta tale dopo aver salutato in lacrime Genova e la Sud. Proprio così: pur alzando trofei in giro per l’Europa con colori, tute e abiti differenti, Vialli era sampdoriano e i sampdoriani erano con Gianluca Vialli. Con te, nella vittoria e nella sconfitta, nella salute e nella malattia. A Berna come a Göteborg, a Marassi il 19 maggio 1991 come a Wembley un anno e un giorno più tardi. O come ancora a Wembley ma nel luglio 2021: c'eravamo tutti in quell'abbraccio al Mancio, in quel pianto a dirotto che non dimenticheremo mai. Non dimenticheremo i tuoi 141 goal, le tue rovesciate, le tue maglie in cashmire, il tuo orecchino, i tuoi capelli biondo platino. Ci hai dato tanto, ti abbiamo dato tanto: sì, è stato amore, reciproco, infinito. Un amore che non morirà, oggi, con te. E perché, nonostante tutto, la nostra bella stagione è destinata a non finire mai. Continuerà a brillare in quel cielo cerchiato di blu su cui tu, Luca, hai firmato per sempre. 'Per chi?'. 'Per noi!'».
Tristezza infinita juventina
"Che tristezza infinita, Gianluca". Inizia così il cordoglio della Juventus per la morte del suo ex bomber Gianluca Vialli. "Oggi, 6 gennaio 2023, arriva la notizia che speravamo di non ricevere mai. Ci lascia un campione, anzi, una leggenda, un grande uomo, un pezzo di noi e della nostra storia - si legge in una nota del club bianconero - Siamo stati con te da sempre, Gianluca: da quando arrivasti nel 1992 e fu amore a prima vista. Eri uno dei primi tasselli di una Juve che sarebbe tornata, proprio con te, in cima all’Europa. Di te abbiamo amato tutto, ma proprio tutto: il tuo sorriso, il tuo essere contemporaneamente campione e leader, in campo e in spogliatoio, il tuo essere adorabilmente guascone, la tua cultura, la tua classe, che dimostrasti fino all’ultimo giorno in bianconero". "I nostri momenti più belli di quegli anni portano inevitabilmente a qualcosa che ti racconta: quell'esultanza, alla rimonta completata contro la Fiorentina nel 1994, quando tutto lo stadio era avvolto da un boato e tu no, prendesti la palla e dicesti 'andiamola a vincere'. E sappiamo come andò a finire. Quella Coppa, che alzasti al cielo in una notte tiepida di Roma, intervallando con quell'attimo infinito un pianto dirotto che iniziò al momento del rigore decisivo. E quel pianto era il nostro: dolcissimo, inarrestabile".
Il ricordo di Alessandro Del Piero
«Nostro Capitano. Mio Capitano. Sempre. Ciao Luca». Così Alessandro del Piero ricorda Gianluca Vialli su Instagram dove ha postato una foto che li ritrae, in maglia bianconera, in un momento di esultanza sul campo.
La Cremonese saluta Vialli
«Resterai un esempio indelebile della nostra essenza, Luca Vialli». Così la Cremonese ricorda su Twitter dopo la scomparsa del suo ex attaccante.
Gli ultras bianconeri: “Non riusciamo a crederci”
«Non ci riusciamo a credere, ma è così. Addio Luca. Sarai sempre nei nostri cuori». Con questo messaggio, pubblicato sulla pagina social, insieme ad una foto dell’ex giocatore che alza la Champions League del 1996, la Curva Sud Juventus ha voluto salutare Gianluca Vialli, scomparso all’età di 58 anni per un tumore al pancreas. Gli ultras bianconeri mercoledì durante la trasferta a Cremona avevano esposto lo striscione «Luca Vialli segna per noi...».
Il Chelsea saluta il campione
"Mancherai a così tanti. Una leggenda per noi e per tutto il calcio. Riposa in pace, Gianluca Vialli". Così il Chelsea ricorda Vialli.
Balata: “Piangiamo un grande uomo di sport”
"Il mondo del calcio italiano piange un grande uomo di sport, che tanto ha dato al calcio e che ha fatto esultare milioni di italiani. Mi unisco insieme alle associate della Lega B all’immenso dolore della famiglia e di tutti gli italiani che lo hanno amato. Ciao Gianluca Vialli". Lo scrive su Twitter il presidente della Lega B, Mauro Balata.