L’Inter torna in Europa per continuare a sognare in Champions League e allontanare le delusioni del campionato. L’obiettivo contro il Benfica è mettere la prima pietra per tornare ad assaporare il gusto delle semifinali e di entrare tra le prime quattro squadre del continente a tredici anni di distanza dall’ultima volta. Nel 2010 i nerazzurri, allora allenati da Mourinho, alzarono la coppa battendo in finale il Bayern Monaco: un sogno che la squadra di Simone Inzaghi vorrebbe provare a ripercorrere, anche se questa volta sembra una impresa decisamente più ardua da compiere.
Servirà però una grande prestazione, a partire da domani in casa dei portoghesi, soprattutto viste le ultime gare di Lautaro Martinez e compagni in campionato. «Serve una gara di testa e cuore. Sul cuore non ho dubbi, i ragazzi l’hanno sempre messo. La testa è molto importante, non dobbiamo pensare agli ultimi episodi, andare oltre fortuna e sfortuna», le parole di Inzaghi nella classifica conferenza stampa della vigilia. «Sappiamo l'importanza della gara. Abbiamo fatto un grandissimo percorso, che è stato molto difficile. Dobbiamo fare una grande gara. Il Benfica non ha mai perso in Champions, ha fatto 28 gol, è una squadra di qualità. Ma noi siamo l’Inter, ci siamo preparati bene».
Una buona Inter che però non si è vista nelle ultime sfide di campionato, anche se Inzaghi guarda oltre al risultato. «Le ultime tre gare sono state buone, chiaramente non premiate dal risultato. Abbiamo tirato 40 volte in porta tra Fiorentina e Salernitana. A volte gli attaccanti toccano la palla e va in porta, adesso stiamo trovando difficoltà a segnare. Ma dobbiamo continuare a lavorare. Volevamo trovarci ad aprile inoltrato in tutte le competizioni e in campionato possiamo rientrare», ha proseguito il tecnico. «Le voci e le critiche? L’anno scorso abbiamo vinto 5-0 a Salerno e abbiamo giocato meno bene di venerdì. Ma facemmo 4 tiri in porta e 3 gol. Quest’anno più di 20 tiri e un gol. Le critiche ci sono e ci saranno sempre. È normale nel calcio».
Protagonista, in negativo, è stato Romelu Lukaku, soprattutto a Salerno. «Cosa ho pensato al gol sbagliato da Lukaku? Io non mi fermerei solo a Salerno - le parole di Inzaghi. Anche contro la Fiorentina il campo ha dato un risultato che non era quello che meritavamo. Ma bisogna essere lucidi, chi parla è influenzato dal risultato. Ma sono contento di quanto espresso dalla squadra, chiaramente deluso dal risultato».
Oggi, però, il tecnico continuerà a non avere a disposizione Skriniar e Calhanoglu, alle prese ancora con i rispettivi problemi fisici. «Sono importantissimi per noi. Stanno facendo di tutto per rientrare. Calhanoglu spero di poterlo avere già contro il Monza mentre per Skriniar forse ci vorrà qualcosina in più». Si va quindi verso la conferma dei titolari visti nelle ultime uscite, con Darmian nel terzetto difensivo insieme ad Acerbi e Bastoni, mentre Dumfries e Dimarco partiranno titolari sulle fasce e il trio formato da Barella, Brozovic e Mkhitaryan in mezzo al campo. In attacco, invece, Dzeko è in vantaggio su Lukaku per far coppia con Lautaro Martinez dall’inizio.
Domani il derby: Napoli a San Siro in emergenza
Qui Milan
Milan punta molto sull'area de La Maura, anche se nelle ultime settimane sono sorti non pochi problemi da parte dei comitati di quartiere e della stessa maggioranza in consiglio comunale. Le alternative restano sempre le aree di Sesto San Giovanni e di San Donato Milanese, con Cardinale che vorrebbe sfruttare il nuovo viaggio a Milano per fare un ulteriore passo in avanti, ma soprattutto per confermarsi talismano del Milan in una sfida tanto importante. Buone notizie per Kalulu, che dopo l'infortunio al polpaccio subito con la Francia Under 21 oggi ha svolto una parte dell’allenamento con il gruppo. Contro il Napoli mercoledì sera non ci sarà, ma potrebbe tornare a completa disposizione per la gara di sabato prossimo a Bologna (ancora lavoro individuale per Ibrahimovic). Per l’andata dei quarti di finale di Champions, Pioli (atteso in conferenza stampa con Theo Hernandez domani alle 14.30) sembra intenzionato a riproporre la stessa squadra che ha vinto al Maradona: sulla destra giocherà Calabria, con Hernandez a sinistra e la coppia Kjaer-Tomori al centro. A centrocampo Tonali e Krunic, con Bennacer falso trequartista, Diaz sulla destra e Leao a sinistra, davanti Giroud. Nelle prossime ore è atteso anche il ritorno a Milano di Gerry Cardinale: il proprietario del Milan fino a questo momento ha portato bene ai rossoneri, considerando le tre vittorie su tre nei suoi precedenti stagionali a San Siro (Milan-Inter 3-2 il 3 settembre, Milan-Juve 2-0 l’8 ottobre e Milan-Tottenham 1-0 il 14 febbraio). Ma la presenza di Cardinale in città è inevitabilmente legata anche alla questione stadio, dopo gli ultimi incontri che il proprietario di RedBird ha avuto sia con il sindaco Sala che con il governatore della regione Fontana.
Qui Napoli
Come se non bastasse al Napoli, in vista dell’andata dei quarti Champions in casa Milan, il forte dubbio che permane sulla presenza di Osimhen (anche oggi il nigeriano ha svolto lavoro individuale differenziato in campo e in palestra e non si è allenato con i compagni) e la sicura assenza di Simeone, bloccato per lungo tempo dall’infortunio muscolare subito durante la partita con il Lecce, si è fermato anche Raspadori.
L’attaccante non ha partecipato alla seduta atletica e tattica svoltasi stamani nel Centro Tecnico di Castel Volturno e si è allenato individualmente in campo. Per capire se l’ex del Sassuolo potrà giocare mercoledì sera a San Siro sarà necessario attendere la rifinitura di domani. A quanto pare le sue condizioni non sarebbero particolarmente preoccupanti e Raspadori dovrebbe scendere regolarmente in campo al centro dell’attacco.
Quanto a Osimhen le possibilità di un recupero in extremis sono molto poche. L’ultima parola spetta allo staff medico, guidato dal dott. Canonico, ma è difficile che si decida di mandare in campo il nigeriano perché è molto forte il rischio di un infortunio più grave che ne comprometterebbe l’utilizzazione nella parte finale della stagione. Più probabile che Osimhen completi con calma le terapie alle quali si sta sottoponendo già da diversi giorni. L’attaccante salterebbe anche l’impegno di campionato di sabato prossimo al 'Maradona' contro il Verona per essere pronto a rientrare martedì della prossima settimana nella sfida di ritorno dei quarti di finale di Champions League con il Milan. A San Siro difficilmente Spalletti lo porterà in panchina e non si sa neppure se l’attaccante parteciperà o meno alla trasferta in Lombardia.
Se dovessero essere confermate le assenze di Osimhen e di Raspadori (oltre a quella ormai scontata di Simeone) le alternative per Spalletti sarebbero ridotte al lumicino. Al tecnico del Napoli non rimarrebbe altra scelta che quella di schierare Kvaratskhelia unica punta centrale, utilizzando due tra Politano, Lozano ed Elmas sulle fasce laterali. A centrocampo dovrebbe essere confermato il trio di titolatissimi Anguissa-Lobotka-Zielinski, mentre in difesa l’unica novità dovrebbe essere rappresentata dall’utilizzazione di Olivera a sinistra al posto di Mario Rui.
Nel penultimo allenamento prima della gara di Champions la squadra ha svolto una prima fase di attivazione seguita da lavoro di forza. Successivamente il gruppo ha svolto partita a campo ridotto ed esercitazione tattica. A chiusura di seduta sviluppo di gioco su palle inattive. Oggi ultima seduta e poi la partenza alla volta di Milano.
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