Benfica - Inter 0-2 Marcatori: 6' pt Barella, 37' st Lukaku (rig) Benfica (4-2-3-1): Vlachodimos 6; Gilberto 5.5, Antonio Silva 5.5, Morato 5.5, Grimaldo 5; Florentino 6 (19' st Neres 6), Chiquinho 5; Joao Mario 5.5, Rafa Silva 5.5, Aursnes 5.5; Gonçalo Ramos 5. In panchina: Soares, Verissimo, Rodrigues, Ristic, Joao Neves, Ndour, Schjelderup, Musa, Tengstedt. Allenatore: Schmidt 5 Inter (3-5-2): Onana 7; Darmian 6.5, Acerbi 6.5, Bastoni 7 (45' +1' st De Vrij sv); Dumfries 7 (42' st D’Ambrosio sv), Barella 7.5, Brozovic 6.5, Mkhitaryan 7, Dimarco 6 (18' st Gosens 6); Dzeko 6 (18' st Lukaku 6.5), Martinez 5 (18' st Correa 6). In panchina: Handanovic, Cordaz, D’Ambrosio, Bellanova, Gagliardini, Asllani, Carboni. Allenatore: Inzaghi 7 Arbitro: Oliver (Inghilterra) Note: cielo sereno, campo in buone condizioni. Ammoniti: Antonio Silva, Brozovic, Dzeko (dalla panchina). Angoli 3-6. Recupero 0', 4'. L’Inter si regala una serata memorabile e supera per 2-0 in trasferta il Benfica con merito nell’andata dei quarti di finale di Champions. La sfida si decide nel secondo tempo, quando un colpo di testa di Barella e un rigore di Lukaku stendono i padroni di casa che sembrano quasi irriconoscibili. L’Inter può così festeggiare un successo di vitale importanza e guardare con grande fiducia al match di ritorno previsto mercoledì prossimo a San Siro. Dopo un avvio coraggioso degli ospiti, sono i lusitani a creare la prima occasione degna di nota al 16'. Grimaldo mette in mezzo dalla sinistra, Dimarco libera male liberando Rafa Silva che va al tiro con il destro ma Onana è pronto al salvataggio. I nerazzurri rispondono al 26', quando Acerbi ci prova con un bel sinistro dalla lunga distanza che si alza di poco sopra la traversa. Gli uomini di Inzaghi chiudono la prima frazione in crescendo, ma le due squadre vanno al riposo sullo 0-0. Il match si sblocca al 6' della ripresa. Bastoni avanza sulla sinistra e pennella una palla al bacio sulla testa di Barella, il quale incrocia bene infilando la palla nell’angolino con Vlachodimos che rimane immobile. È un gol che vale oro per i vice campioni d’Italia in carica. I portoghesi vanno all’assalto e all’11' Joao Mario effettua un tiro cross dalla destra con la palla che viene spazzata all’ultimo istante dalla difesa dopo un batti e ribatti a due metri dalla linea di porta. Al 21', il neo entrato Correa conduce il contropiede per i suoi, con la palla che viene servita in profondità per Mkhitaryan, il quale viene fermato in uscita da Vlachodimos. Al 33' è Dumfries a sfiorare il raddoppio a termine di un’azione fotocopia rispetto a quella del vantaggio, con l'olandese che riceve da Bastoni e colpisce di testa trovando Vlachodimos pronto al salvataggio. Sulla ribattuta, lo stesso Dumfries ci riprova ma Morato salva tutto. Pochi istanti più tardi, dopo una revisione al Var, l’arbitro concede un rigore agli ospiti per fallo di mano di Joao Mario su cross di Dumfries. Dal dischetto si presenta il neo entrato Lukaku, che con il mancino batte il portiere per il definitivo 2-0. Gli uomini di Schmidt accusano il colpo e non riescono a reagire, con il risultato che non cambierà più fino al fischio finale grazie anche a una bella parata di Onana allo scadere su Gonçalo Ramos. Manchester City - Bayern Monaco 3-0 E’ pesante il 3-0 con cui il Manchester City batte il Bayern nell’andata dei quarti di Champions (reti di Rodri nel pt, Bernardo Silva e Haaland nella ripresa). Non solo per la sua rotondità, ma per il modo in cui matura. Leroy Sanè, ex della serata, è l’unico che riesce ad impensierire Ederson, in un Bayern che regge l’urto per i primi 20 minuti, poi crolla sotto i colpi avversari. Imprecisa, a tratti supponente, disastrosa in difesa, la squadra di Thomas Tuchel deve ringraziare Sommer se non incassa una punizione anche peggiore. Sotto la pioggia che cade sull'Etihad, il City prova da subito a prendere l’iniziativa. Il Bayern dà subito segni di eccessiva sufficienza, come sul retropassaggio di Upamecano a Sommer, che Haaland non intercetta per un nulla. Ben servito da Grealish il Norvegese si accende al 21', ma il suo tiro è centrale. Il risultato si sblocca al 27', grazie al sinistro a giro di Rodri, servito da Bernardo Silva, che Sommer vede partire con un attimo di ritardo. Nel recupero il sinistro di Sané da 25 metri, a lato di poco, è la conclusione più pericolosa del Bayern. I Citizens chiudono meritatamente in vantaggio. E da Sané riparte la squadra di Tuchel. Il numero 10 al 1' della ripresa impegna Ederson in una respinta pallavolistica. Il Bayern sfiora ancora il pari con Sané: Ederson devia e poi Aké anticipa Gnabri. E poco dopo i tedeschi rischiano il 2-0 con una serie di clamorosi errori in area, fino al tiro da Haaland, deviato. Ora City e Bayern si affrontano con pochi tatticismi e Sommer alza in angolo la girata di Ruben Dias. Quindi ci prova Aké, servito di tacco da Grealish, ma Sommer ci arriva. Sadio Mané prende il posto di Musiala, ma Upamecano vanifica la voglia di pareggio del Bayern con un altro erroraccio in disimpegno. Grealish gli scippa il pallone e serve Haaland che si trasforma in uomo assist per il colpo di testa di Bernardo Silva. Fa 2-0 per il City al 25'. E al 31' arriva il gol che può voler dire semifinale: lo segna Haaland al volo (45mo stagionale) su sponda di testa da Stones. Il primo round è del City di Guardiola, questo Bayern non può andare lontano.