Lunedì 25 Novembre 2024

Altra doppietta! La Juve pareggia e vola in semi: c'è il Siviglia. La Roma dilaga nei supplementari

 
 
 
 
 
 

La Juventus ha pareggiato 1-1 a Lisbona sul campo dello Sporting e si è qualificata per le semifinali di Europa League: ai bianconeri, vittoriosi 1-0 a Torino, è bastato il gol di Rabiot dopo nove minuti. Per i portoghesi inutile il pareggio su rigore di Edwards al 20mo. La Roma è avanti 2-1 contro il Feyenoord: 1-0 di Spinazzola, pari olandese e 2-1 di Dybala che vale i supplementari.

Sporting Lisbona - Juventus 1-1 

Marcatori: 9' pt Rabiot, 20'pt Edwards (rig) Sporting Lisbona (3-4-3): Adan 6; Diomande 6.5, Coates 5.5, Inacio 6 (36' st Reis sv); Esgaio 5.5, Ugarte 6.5, Morita 6, Santos 6 (43' Arthur Gomes sv); Goncalves 5.5, Edwards 7, Trincao 6.6 (36' st Chermiti sv). In panchina: Alexandropoulos, Bellerin, De Carvalho, Essugo, Fatawu, Israel, Neto, Rochinha, Tanlongo. Allenatore: Amorim 6 Juventus (3-5-2): Szczesny 6; Alex Sandro 5, Bremer 5.5 (28' st Gatti 6), Danilo 6; Cuadrado 6.5, Miretti 6 (27' st Pogba 5.5), Locatelli 6.5, Rabiot 6.5, Chiesa 5.5 (33' st Kostic 6); Di Maria 6.5, Vlahovic 5.5 (26' st Milik 6). In panchina: Perin, Pinsoglio, Bonucci, De Sciglio, Rugani, Fagioli, Iling, Paredes, Soulè. Allenatore: Allegri 6 Arbitro: Letexier (Fra) 6.5 Note: serata serena, terreno di gioco in buone condizioni. Ammoniti Ugarte, Edwards, Gatti, Pogba. Angoli: 5-4. Recupero: 3', 5' (AGI) Nel giorno della sentenza sul -15, il pareggio che proietta la Juventus in semifinale di Europa League: ai bianconeri basta l’1-1 ottenuto a Lisbona dopo l’1-0 di Torino, Allegri si troverà di fronte il Siviglia che ha travolto a sorpresa il Manchester United. La sfida in Portogallo sembrava in discesa con il gol in apertura di Rabiot, poi il pari di Edwards su rigore e qualche sofferenza di troppo hanno fatto tremare la Juve. Alla fine, però, la missione è compiuta. La strada in Europa League, altra porta per la Champions, è ancora aperta. Allegri punta sul tridente, Di Maria, Vlahovic e Chiesa partono insieme anche se l’ex viola è più un esterno di centrocampo nel 3-5-1-1 che un attaccante del 3-4-3. L’altra sorpresa regalata dal tecnico è rappresentata da Miretti, preferito a Fagioli per affiancare Locatelli e Rabiot, e in difesa rilancia Alex Sandro nel terzetto brasiliano con Bremer e Danilo. In porta torna Szczesny, al rientro dopo i problemi fisici, con palpitazioni, che avevano fatto spaventare tutti nella gara d’andata. Amorim conferma nove undicesimi della squadra che ha perso a Torino, le novità sono Diomande che sostituisce St. Juste e Ugarte che torna dalla squalifica. Lo Sporting prova ad attaccare a testa bassa fin dalle prime battute, la Juve passa al primo corner: il pallone rimane in area, il più lesto a risolvere la mischia è Rabiot che al 9' realizza l’1-0 e il suo undicesimo gol stagionale. Il francese, però, è croce e delizia, perché una decina di minuti dopo atterra in area Ugarte nella stessa azione del palo colpito da Trincao e dal dischetto Edwards non sbaglia calciando centrale. I portoghesi si riportano a una rete dalla Juve e sono spinti dalla bolgia del José Alvalade, i bianconeri resistono anche se le prestazioni di Chiesa e Vlahovic sono decisamente sottotono. La ripresa comincia senza cambi, il serbo ha un’occasione enorme al 54' ma il cross di Cuadrado è leggermente alto e lui di testa non riesce ad indirizzare bene il pallone. Lo Sporting prova ad attaccare e la Juve si difende discretamente, ma al 71' Bremer alza bandiera bianca: il brasiliano si ferma per fastidi muscolari e lascia il posto a Gatti, Allegri utilizza lo slot per sostituire anche Miretti e Vlahovic per Pogba e Milik. I bianconeri devono risistemarsi dietro e rischiano tanto, Danilo 'bucà l’intervento ma per sua fortuna Esgaio calcia in curva da ottima posizione. Il tecnico prova ad alzare la sua Juve ma il baricentro dei suoi resta basso, Coates si trasforma in attaccante e si divora due grandi occasioni da pochi passi. Allegri può esultare per l'1-1, nel penultimo atto dell’Europa League ci sarà il doppio confronto contro il Siviglia.

Roma-Feyenoord 4-1

Marcatori: nel st 15' Spinazzola, 35' Paixao e 44' Dybala; nel pts 10' El Shaarawy; nel sts 5' Pellegrini. ROMA (3-4-2-1): Rui Patricio 6.5; Mancini 7, Smalling 7 (33' st Celik 6), Llorente 6 (27' st Ibanez 6.5); Zalewski 5 (28' st Dybala 7), Cristante 7, Matic 8, Spinazzola 7; Pellegrini 7, Wijnaldum 6 (21' pt El Shaarawy 7, 1' sts Kumbulla 6); Belotti 6.5 (27' st Abraham 7). In panchina: Boer, Svilar, Camara, Bove, Volpato, Tahirovic. Allenatore: Mourinho 6.5. FEYENOORD (4-3-3): Bijlow 7; Geertruida 6, Hancko 5.5, Trauner 5 (1' sts Dilrosun 5.5), Hartman 6 (1' sts Lopez 5); Szymanski 6, Wieffer 6, Kokcu 6; Jahanbakhsh 6 (29' st Pereira 6), Gimenez 6, Idrissi 5.5 (19' st Paixao 7). In panchina: Marciano, Wellenreuther, Pedersen, Rasmussen, Taabouni, Kasanwirjo, Bullaude, Millambo. Allenatore: Slot 6 Arbitro: Taylor (Inghilterra). Angoli: 8 a 5 per la Roma. Recupero: 5' e 5'; 1' pts e 3' sts La Roma è in semifinale di Europa League ed è festa all’Olimpico, anche per il calcio italiano che completa così una cinquina in Europa, dopo Milan e Inter in Champions, Juve in Europa League e Fiorentina in Conference. Grazie alla sofferta ma meritata rimonta sul Feyenoord, battuto 4-1 ai supplementari dopo lo 0-1 dell’andata, per la terza stagione consecutiva la squadra giallorossa ha raggiunto questo traguardo in Europa e ora ha l’occasione di puntare ad un nuovo trofeo dopo la Conference League 2022. Il prossimo avversario è il Bayer Leverkusen, mentre dall’altra parte del tabellone si incrociano Juve e Siviglia. Per avere ragione degli olandesi, mai sconfitti finora nel 2023, la squadra di Mourinho, che al 44' st era di fatto eliminata ma è stata salvata da Dybala, ha dovuto mettere sulla bilancia quattro reti, due pali e un gol annullato, frutto di una prestazione di solidità e volontà che ha esaltato il pubblico. La nota negativa arriva dagli infortuni muscolari di Wynaldum e Smalling, la cui durata è da verificare per il rush finale di stagione. Il portoghese ieri aveva invitato i 67mila allo stadio a "giocare con noi» e a dare il loro apporto si sono presentati in tribuna anche gli ex capitani Totti e De Rossi, ma in campo dall’inizio mancava il gioiello Dybala. Il portoghese ha preferito risparmiarlo, inserendo Wijnaldum in un centrocampo nutrito a fianco di Cristante, Matic e Pellegrini. Poi ha preferito Llorente a Ibanez tra i centrali e Belotti ad Abraham come unica punta. Nel Feyenoord, è tornato tra i pali i portiere titolare, Bijlow, mentre l’autore del gol dell’andata, Wieffer, che era è stato recuperato. La densità a centrocampo e una partenza aggressiva ha subito portato frutti alla Roma. Al 3', Belotti lanciato verso l’area  ha allargato per Pellegrini che ha costretto il portiere Bijlow a respingere in corner e al 7' una girata al volo di Cristante su cross di Spinazzola ha sfiorato il palo. Al 13' è stato però Rui Patricio a salvare la porta su Szymanski in tap-in su traversone di Jahanbakhsh. Al 20' un infortunio muscolare ha messo fuori causa Wijnaldum, sostituito da El Shaarawy e il Feyenoord da quel momento ha un pò alzato il suo baricentro avvolgendo con azioni insidiose l’area romanista. La Roma ha cominciato a trovare più spazi in avanti e alla mezz'ora il Faraone a tu per tu con Bijlow ha messo di poco fuori ma nel finale di tempo gli olandesi hanno ancora alzato la pressione, tentando spesso la soluzione da fuori area. Nessun cambio all’intervallo e, come nella prima frazione, la Roma si è gettata subito avanti. Al 2' Pellegrini su conclusione da due passi ha colpito il palo, che si è aggiunto ai 27 stagionali citati alla vigilia da Mourinho. Con mestiere e qualche fallo, il Feyenoord cercava di far passare i minuti, ma finalmente, allo scattare del 15', Spinazzola ha trovato in mischia il varco giusto per riportare la sfida in equilibrio e con tanto tempo davanti per finire l’opera. Negli ultimi 20', sono quindi entrati Dybala, Abraham e Ibanez per Llorente, Belotti e Zalewski. Poco dopo, il gol del possibile 2-0 è stato annullato dall’arbitro per una spinta di Abraham a un difensore mentre la sfortuna ha colpito ancora la Roma, obbligando Smalling a uscire per infortunio, sostituito da Celik. L’assenza del centrale, 2' dopo, ha favorito il neo entrato Paixao nel colpire di testa indisturbato su cross di Szymanski, siglando l'1-1 al 35'. Sembrava finita, ma Dybala al 44' si è liberato sulla sinistra e calciando da terra ha incrociato in rete, siglando il nuovo vantaggio romanista e guadagnandosi i supplementari. Con la voglia di chiuderla, nel primo supplementare i giallorossi sono tornati convinti in attacco ma dopo una conclusione di Dybala sventata dal portiere, Ibanez ha colpito al 7' il 29/o palo stagionale. La delusione giallorossa è durata poco, perchè al 11' El Shaarawy imbeccato da Abraham a centro area ha segnato il 3-1 che ha travolto il Feyenoord. Nel secondo supplementare, all’8', anche Pellegrini ha avuto il suo premio, siglando il 4-1 definitivo. Prossimo appuntamento, tra l’11 e il 17 maggio, col Bayer Leverkusen.

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