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Super derby di Champions: Inter da sballo. Dzeko e Mkhitaryan stendono il Milan

Milan 0

Inter 2

Marcatori: 8' pt Dzeko, 11' pt Mkhitaryan

Milan (4-2-3-1): Maignan 6.5; Calabria 5 (37' st Kalulu sv), Kjaer 5 (14' st Thiaw 6), Tomori 5, Hernandez 5; Tonali 6, Krunic 5; Diaz 5.5 (37' st Pobega sv), Bennacer sv (18' pt Messias 5), Saelemaekers 5.5 (14' st Origi 6); Giroud 5. In panchina: Mirante, Nava, Gabbia, Ballo-Touré, De Ketelaere, Rebic. Allenatore: Pioli 5

Inter (3-5-2): Onana 6; Darmian 7, Acerbi 7, Bastoni 7; Dumfries 7, Barella 7, Calhanoglu 6.5 (33' st Gagliardini sv), Mkhitaryan 7.5 (17' st Brozovic 6), Dimarco 7 (25' st De Vrij 6); Dzeko 7.5 (25' st Lukaku 6), Martinez 6 (33' st Correa sv). In panchina: Handanovic, Cordaz, D’Ambrosio, Bellanova, Gosens, Zanotti, Asllani. Allenatore: Inzaghi 7

ARBITRO: Gil Manzano (Spagna) 5.5

NOTE: cielo sereno, campo in buone condizioni. Ammoniti: Krunic, Mkhitaryan, Tomori. Angoli 2-3. Recupero 4' pt e 4' +1' st.

È l’Inter che sbanca San Siro, l’Inter che dà lezione di calcio, l'Inter che al Meazza presenta al mondo uno spettacolo più bello di quello offerto al Bernabeu da Real e City. Primo deluso - e preoccupato - Carlo Ancelotti che tifava rossonero senza immaginare che il "suo" Milan avrebbe recitato la dolorosa parte dello sparring partner abbattuto a cazzotti in undici minuti dal signore della Champions Edin Dzeko (all’8') e Henrikh Mhkitaryan (all’11'). E non ditemi che mancava Leao mentre il Milan esibiva una difesa disarmata e confusionaria. Tale da azzerare il grande Maignan. Mancava molto di più: lo spirito del Derby evocato più da Pioli, campione d’Italia, che dal fustigato Inzaghi. Bastava osservare Barella, sicurezza dei suoi arretrati, carica inesauribile degli avanti. Talmente Der Geist des Spiels - lo spirito del match - avrebbe detto Brera rivelandosi interista quale era. Quando vedi un’Inter così pensi al passato, alle imprese del Mago, ma la presenza di Barella azzera la nostalgia: un motore umano come lui mai visto prima.

E così dopo gli applausi a Luciano Spalletti l’Italiano, onore a Inzaghi l’Europeo. Ci sarà tempo - se ci sarà voglia - di studiare perché Simone sia spesso deludente in campionato e invece maestro di Coppe. Non c'è tattica che tenga, né specifica cultura. Simulo una soluzione: il torneo di casa - un lungo e faticoso Giro d’Italia a 34 tappe - invita al risparmio fisico e tattico, suggerisce prudenza soprattutto con gli avversari più deboli che spesso ti negano il gioco, invece là dove i conti si fanno in fretta, due botte e via, ecco un’Inter forzuta e brillante, sicura dei propri mezzi, libera da cattivi pensieri. Signora del contropiede. Pazza in campionato. Beneamata in Europa. Alla faccia dei pregiudizi avanzati anche dalla critica nostrana, alla prima sessione di Miss Italia - due sfilate di prova a Milano, arrivederci a Istanbul per l’elezione di Miss Europa - il nostro calcio fa un figurone planetario e beato Jeff Bezos, il Patron di Amazon, che non si è lasciato scappare un film italiano prodotto da cinesi e americani, milioni di milioni a godersi un Euroderby atteso da vent'anni e girato a San Siro, una delle grandi cattedrali del pallone, la più affollata religione del nostro tempo. C'è un ritorno e sarà vissuto a San Siro fra sei giorni. Si accettano scommesse e sorprese. Questa stagione europea con cinque squadre in UEFA alla faccia di Ceferin rivela l’antica natura del calcio italiano e l’esistenza di Eupalla, caro Maestro.

Incasso record

Incasso record per Milan-Inter: 75.532 gli spettatori presenti al Meazza, per un incasso di 10.461.705 euro. Battuto anche il precedente primato di Milan-Tottenham, che con i suoi 9.133.842 euro rappresentava il massimo incasso nella storia del calcio italiano.

 

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