L'8 marzo l'ultima puntata di Montalbano. Il sindaco di Noto: girate almeno "Riccardino"
Fine di un'epoca. E non resta che rassegnarsi. L’ultimo episodio andrà in onda lunedì 8 marzo. Cala il sipario sul Commissario Montalbano, la storica serie di Rai 1 tratta dai romanzi di Andrea Camilleri. Rai Uno trasmetterà l’ultimo dei tre nuovi episodi della fiction, intitolato “Il metodo Catalanotti” il giorno della festa della donna. Gli altri due episodi erano andati in onda lo scorso anno. Ad anticiparne che è arrivato il momento per Montalbano di congedarsi dai fan è stato l'attore cosentino Peppino Mazzotta, che nella fiction interpreta l’ispettore Fazio, durante un’intervista rilasciata a Gente. Il Montalbano televisivo è concluso - da detto Mazzotta - Non credo si faranno altre puntate: le notizie che abbiamo ricevuto finora dicono così. Sono venute a mancare tutte le figure chiave. Anche se l’ultimo romanzo di Montalbano, Riccardino, non è stato girato, e io penso e ho sempre detto che sarebbe un dovere morale fare almeno quello, perché chiude la vicenda del commissario. Ma bisogna rispettare la decisione presa". Già erano scattati i primi campanelli d’allarme con la scomparsa nel luglio del 2019 di Andrea Camilleri. La famosa serie infatti è tratta proprio dai racconti del grande scrittore e con la sua improvvisa morte è venuta ovviamente a mancare la materia prima. Ma altre notizie preoccupanti erano arrivate quando Cesare Bocci e Luca Zingaretti, il principale protagonista, avevano espresso la volontà di lasciare la serie televisiva. Agli attori a dare forfait si è poi aggiunto anche Peppino Mazzotta, l’interprete dell’ispettore Fazio. Con un cast rimasto quindi scarno e nessuna nuova storia da raccontare, il programma non ha potuto fare altro che chiudere. E ora qual sarà il futuro per quel territorio? «E' impensabile ed oltremodo irriverente nei confronti della memoria del grande maestro Andrea Camilleri pensare di non non realizzare un’ultima e definitiva puntata della straordinaria serie televisiva, tratta dai suoi libri», dice Corrado Bonfanti, sindaco di Noto. Il primo cittadino chiede che venga girata una puntata tratta da «Riccardino», l’ultimo romanzo: «Il Val di Noto non può assistere inerme a questa indecisione generale e deve farsi promotore e protagonista di questo grande atto d’amore per il maestro, per la Sicilia e per milioni di ammiratori ed estimatori di storie ed intrecci tutti siciliani che si sviluppano tra i nostri palazzi, le nostre vie e i nostri monumenti», aggiunge. E si rivolge a «Luca Zingaretti e alla casa produttrice Palomar, dell’amico Carlo Degli Esposti, che devono trovare in noi amministratori del Sud Est tutta la disponibilità e l’entusiasmo per rendere possibile questo significativo e irrinunciabile gesto d’amore e di riconoscenza della nostra terra. Sono convinto - assicura - che la Regione Siciliana, con in testa il nostro presidente Nello Musumeci, innamorato della cultura e della Sicilia, sarà della partita. Nessun protagonismo ma condivisione e spirito di squadra, con la stessa tenacia e determinazione che il commissario Montalbano ha sempre evidenziato nelle sue risolutive indagini». E’ rammaricato anche il presidente dell’associazione politico culturale Ragusa in Movimento, Mario Chiavola: «Tutto lascia presupporre che, dopo vent'anni, questa straordinaria esperienza per la nostra città e per la nostra provincia si sia conclusa. Sapevamo che un giorno sarebbe accaduto. Ma ora che non ci sarà più l’effetto Montalbano a trainare la notorietà del territorio reso celebre dalle bellezze barocche di cui ci pregiamo, saremo in grado di potere contare su una valida alternativa?». E osserva polemicamente: «Manca ancora una visione complessiva su quello che si vuole fare. Ragusa è ancora oggi la città di Montalbano, la realtà urbana set cinematografico naturale della fortunata serie televisiva. Già da ora, però, sarebbe necessario predisporre le linee guida per un futuro che non è più tanto lontano».