Come cogliere il lato positivo di un martedì tra le baraccopoli di Messina e la "mavara" di Scilla
Lì per lì c’eravamo inquietati e offesi, perché fare zapping e trovarsi, nella stessa serata di martedì, su Raiuno una “mavara” di Scilla e su Italia 1 le baraccopoli di Messina, per noi, acquattati sullo Stretto era un po’ troppo e stavamo gridando alla congiura televisiva contro o’ Sud. Nello specifico, la “mavara” era la nonna della protagonista della fiction “Tutta colpa della fata Morgana”. A lei, antica conoscitrice di riti ancestrali e superstizioni locali (ma più che altro dell’astuzia della nipote), si era affidato il milanese – lavoro-guadagno-spendo–pretendo, per togliere il malocchio dal cantiere apparentemente stregato che doveva diventare un resort di lusso. Su Italia 1, invece, Giulio Golia, accompagnato dall’avv. Marcello Scurria, presidente dell’Agenzia per il risanamento di Messina, faceva un tour singolare, come recita il sito delle Iene, fra “le 80 baraccopoli abbandonate nel degrado dal terremoto del 1908 dove vivono 10mila persone, anche malati e bambini”. In realtà, seguendo il servizio, si comprendeva che le baracche, erano state realizzate sì dopo il terremoto, ma dopo quello dell’Irpinia, perché l’unica baracca autentica e datata 1908 era quasi una elegante baita in legno che resterà a imperitura memoria della tragedia che colpì le città dello Stretto il secolo scorso. Fra visioni di favelas nostrane e interviste ai locali, si capiva anche che il presidente dell’Arisme svolgeva il suo ruolo di risanatore a 360°, perché neanche fosse il figliolo di Figliuolo, invitava tutti gli abitanti a vaccinarsi contro il Covid. In ogni caso, Golia dava atto che si sta procedendo alla assegnazione di abitazioni ma, soprattutto, alla demolizione delle favelas per impedire, che il ciclo di occupazione delle baracche abbandonate continuasse all’infinito. Morale della serata, dopo un iniziale smarrimento, ci siamo rasserenati, visto che il servizio delle Iene era, in fin dei conti, in chiave promozionale e metteva in luce un lento miglioramento della situazione. Quanto alla “mavara” di Scilla ci siamo confortati pensando che in Nuova Zelanda, dopo ben 23 anni, l’amministrazione di Christchurch ha pensato di licenziare il mago ufficiale della città, incaricato del pubblico servizio di incantesimi e atti di magia. Insomma, non è che è sempre possibile risolvere le situazioni con… la bacchetta magica.