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Doc - Nelle tue mani, Saurino è il primo medico che muore di Covid in una fiction. Boom di ascolti

Lorenzo Lazzarini, interpretato dall'attore foggiano Gianmarco Saurino, è il primo attore a interpretare un dottore che muore di Covid in una produzione televisiva italiana.  Molto apprezzato nella prima stagione di Doc - Nelle tue mani, perde la vita in circostanze drammatiche a causa del coronavirus. "La prima stagione dice Saurino in un'intervista al Corriere della Sera -  era uscita durante il primo lockdown, un momento in cui si parlava dei medici come di eroi. Lì, abbiamo tutti iniziato a sentire il peso di quel camice. Ma poi quegli eroi sono stati anche mandati in prima linea, a morire, appunto. La rappresentazione di quei sacrifici in nome del Covid è diventata ancora più piena di significato".

Tv: Ascolti, torna Doc ed è subito boom con 7 milioni e 30%

"Doc nelle tue mani"  è tornato su Rai1 con la prima puntata della seconda stagione con Luca Argentero e Matilde Gioli (con il primo medico morto di Covid in una serie tv in ospedale - interpretato dall’attore Gianmarco Saurino) e sbaraglia subito la concorrenza appassionando 7.054.000 spettatori pari al 30.4% di share aggiudicandosi la prima serata.

"Doc nelle tue mani", nella nuova stagione irrompe il Covid

«Il dottor Fanti ha trovato nel reparto la sua nuova famiglia e un nuovo equilibrio di vita. Lo ritroviamo dove lo avevamo lasciato o quasi. Ma non può immaginare che genere di tempesta si stia per abbattere su tutti: la peggior pandemia degli ultimi cento anni, la prima nella storia di estensione globale, con Milano come epicentro mondiale. Ma ci sono anche gli episodi di puntata e problemi con medici nuovi che arrivano e altri che vorrebbero andar via». Parola di Luca Argentero, l’attore torinese  torna nei panni del dottor Fanti, che ha perso la memoria degli ultimi 12 anni della sua vita, nella seconda stagione, partita giovedì scorso su Rai1 e RaiPlay, della fiction campione di ascolti 'Doc - Nelle tue manì, ambientata in corsia, per un totale di 8 prime serate. Una puntata sarà dedicata al covid le altre ruoteranno intorno al tema.

La prima stagione della serie tv (andata in onda nella primavera 2020, in piena pandemia, e nell’ottobre dello stesso anno) ha raggiunto picchi di 8,9 milioni di telespettatori e del 34% di share. «Siamo tornati a girare con tutti i problemi che i set possono avere in questo periodo. Sono orgoglioso del lavoro che abbiamo fatto», ha aggiunto il protagonista. Doc e i suoi colleghi, come tutti i medici italiani, affronteranno l'emergenza Covid. Ma questa seconda stagione della serie non indugerà sulla fase critica dell’emergenza sanitaria: racconterà piuttosto il ritorno alla normalità dopo la fine della pandemia.

"Oggi constatiamo che tutti hanno un parente, un amico stretto che ha fatto i conti con il virus o ci è passato personalmente, quindi aggiungere nuova angoscia ci sembrava crudele. Però non era neanche possibile ignorarlo. Il sottotitolo di questa serie è "Nelle tue mani": in tanti mi scrivono - sottolinea l’attore - dicendo "vorrei trovare un medico come Fanti, perché avere persone dedite all’ascolto è fondamentale in fasi delicate della nostra vita. Nelle nuove puntate vedremo come Fanti riuscirà a tenere assieme anche la sua squadra".

Con lui tornano Matilde Gioli nel ruolo di Giulia e il resto del cast per raccontare nuove storie e nuovi casi medici che serviranno anche da spunto per mostrare le vite private dei vari dottori che popolano l’ospedale in cui è ambientata la serie, dottori che in questa seconda stagione avranno anche nuovi volti. Per questo, per presentare la serie, è stata organizzata una conferenza stampa direttamente dagli studi di Formello (Roma) della Lux Vide - casa produttrice della fiction - in cui sono state girate le scene in interni, con Argentero che ha fatto da cicerone presentato i protagonisti e mostrando il set le cui riprese si sono concluse da poco. Questo personaggio ad Argentero ha lasciato «affetto sconfinato per Fanti, la cosa che mi piace di più di lui è essere iperfrontale. Non riesce a trattenere le parole e anch’io mi sono ritrovato ad essere più diretto, trasparente, veloce ed immediato». Matilde Gioli dice: «Il personaggio di Giulia cambia totalmente, si taglia i capelli e decide di guardare avanti in generale, sia come medico sia come donna. La lasciamo se non sa bene se rimanere o andare via, ma ora dovrà affrontare lo tsunami del Covid. Ha un ruolo importante nel reparto perché braccio destro di Doc e anche questa volta sarà in prima linea». Presenti gli attori, i registi Beniamino Catena e Giacomo Martelli ed i produttori Luca e Matilde Bernabei.

Nel cast della seconda stagione Pierpaolo Spollon (visto anche in Blanca, altra fiction di successo targata Lux Vide Con Giannetta e Zeno), Alice Arcuri, Sara Lazzaro, Simona Tabasco, Alberto Malanchino, Beatrice Grannò, Marco Rossetti, Elisa Di Eusanio, Silvia Mazzieri, Giovanni Scifoni, Gaetano Bruno, Gianmarco Saurino e Giusy Buscemi. Maria Pia Ammirati, direttrice di Rai Fiction, ha sottolineato il «grande successo per un grande medical che funziona molto anche in Italia, con ingredienti nuovi. Il protagonista deve confrontarsi con la pandemia, dalla quale ancora non siamo usciti. Doc pensa al covid con allarme, ma non allarmismo, ma con un orizzonte di ottimismo. L’idea è fare squadra per uscire da una situazione drammatica. Oltre ad un bel clima, si respira anche ottimismo, voler fare qualcosa per gli altri». Luca e Matilde Benabei hanno rilevato: «Il successo di Doc non era scontato e questa storia ha contribuito alla sua affermazione in Italia e all’estero. E’ un gruppo accomunato dal far bene il suo lavoro: questi medici sono quelli che vorremmo avere. E questo è il segreto della serie. Questa è l’Italia che piace al mondo. Non è una serie sul Covid, ma non si è potuto prescindere nel raccontarlo». Com'è cambiato Luca Argentero dall’inizio della pandemia? "Non solo io io sono cambiato, il mondo è cambiato. Ma sono stato fortunato, mi sono sposato con mia moglie Cristina, una donna meravigliosa, abbiamo avuto la benedizione di una figlia come Nina, ci guardavamo intorno e ci sentivamo privilegiati».

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