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Come Enzo l'antennista diventa... "Il Santone" Oscio. La serie comedy in esclusiva su RaiPlay

«Osho mi ha sempre fatto ridere e riflettere. Qualche anno fa avevo scritto la prefazione del libro di Federico». Neri Marcorè sbarca in tv con “Il Santone - #lepiùbellefrasidiOscio” una serie comedy in dieci puntate da 25 minuti ciascuna ispirata al fenomeno social creato da Federico Palmaroli (che ha anche collaborato alla sceneggiatura con il team di scrittori), seguito da oltre un milione di follower, prodotta da Stand by me in collaborazione con Rai Fiction e disponibile in esclusiva su RaiPlay da domani.

Protagonista è Enzo Baroni, un antennista di Centocelle che scompare improvvisamente. Quando torna, diversi mesi dopo, perfino la moglie Teresa (Carlotta Natoli) fatica a riconoscerlo: indossa un mundu indiano, ha la barba lunga e l’aria di un santone. Nessuno sa dove sia stato né lui lo spiega e forse lo ignora. «Enzo Baroni era un uomo dalle passioni semplici: l’amatriciana, il calcio, il divano e la famiglia, aveva solo un problema: era un buono, uno di cui tutti si approfittavano. Ora che è tornato da chissà dove, però, il mundu che indossa sembra dargli una forza diversa. Enzo rimane un buono. E pian piano scoprirà che tutti vogliono essere come lui».

«Osho, scritto con la “sc”, perché a tutti a Roma lo chiamano Oscio, mi è piaciuto subito: i personaggi interessanti sono quelli che cambiano. La moglie, interpretata da Calotta Natoli, con la quale ho lavorato in Tutti Pazzi per Amore, all’inizio non si capacita del cambiamento, lui le risponde “ho trovato me stesso” e lei replica: ma non potevi trovare un altro?».

L’altro protagonista è il quartiere di Centocelle. «Rappresenta un po’ tutte le periferie in cui ci sono difficoltà, quei luoghi dove tutti i politici vanno quando sono in campagna elettorale e di cui puntualmente si dimenticano un secondo dopo».

Baroni l’antennista non se lo filava nessuno, poi improvvisamente riappare, comincia a pronunciare frasi che tutti ascoltano come perle di saggezza, è sempre calmo, serafico. Rappresenta una guida, qualcosa in cui credere ciecamente, una figura simbolica. È una satira della società e del suo bisogno di punti di riferimento a qualsiasi costo. La parabola dell’antennista di Centocelle diventato all’improvviso guru grazie al tam tam sui social è anche un’amara riflessione sui lati oscuri della popolarità e sulla potenza della viralità.

La serie, tra comicità e gag esilaranti, lascia intravedere una satira graffiante della società contemporanea e del suo bisogno di punti di riferimento e miti a qualsiasi costo, per quanto superficiali e volubili. La vicenda infatti attira l’attenzione di Jacqueline (Rossella Brescia), agente televisiva priva di scrupoli che fiuta l’affare e vorrebbe far diventare Enzo una star.

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