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XFactor 2022: Fedez in finale, Dargen (voto 2) e la battuta sulle mestruazioni, Ambra... si salva. Rkomi? Salutatelo

Tre band e due voci femminili in semifinale: un evento piuttosto raro per XFactor, o almeno per come eravamo abituati a veder dipanarsi le precedenti audizioni. E questo risultato passa addirittura attraverso un ballottaggio tra due band, il quarto in fila per i Tropea che ne escono ancora una volta indenni battendo – se la memoria non ci inganna – qualunque record per la versione italiana del talent inventato da Simon Cowell, ma battendo anche (finalmente) i Disco Club Paradiso che non fanno in tempo ad esibirsi per la prima volta all’ultimo scontro che Rkomi e Fedez li mandano a casa in turistica. Forza ragazzi, insegnate agli angeli il liscio. Così vediamo se anche loro possono bestemmiare.

Doppia eliminazione: salutiamo Joelle e Disco Club Paradiso

In realtà, in questo quinto live dell’edizione 2022 è successo tanto, tanto altro. A cominciare dalla doppia eliminazione (l’ultima) che stavolta viene gestita con una manche “giostra”, nella quale i concorrenti ripropongono una cover eseguita nelle puntate precedenti e che prelude a un’eliminazione diretta con votazione del pubblico, e la famigerata manche con l’orchestra con ballottaggio conclusivo. Nel giro di un paio d’ore ci giochiamo Joelle (voto 6), senza infamia e senza lode in I’m with you di Avril Lavigne ma ormai fortemente indiziata per l’uscita dopo un paio di salvataggi sulla linea di porta, anzi DELLA porta, e soprattutto i Disco Club Paradiso (voto 4) che la sfangano nella “giostra” con Salirò di Daniele Silvestri ma nonostante l’orchestra si schiantano su Cuore matto di Little Tony: stavolta non stona solo il cantante ma anche il sassofonista, tanto che Fedez perde la pazienza e fa notare che non è che l’assolo di sax sia proprio obbligatorio per il mantenimento dei diritti civili... Ad ogni modo, è solo questione di tempo: nell’istante in cui vanno al ballottaggio è chiaro che usciranno, perché Rkomi e lo stesso Fedez non vedono l’ora di toglierseli davanti. E lo fanno senza dare motivazioni: non ce n’è bisogno.

Fedez è il grande favorito ma...

In semifinale approdano dunque, tutto sommato con merito, due concorrenti della squadra di Fedez e uno di tutte le altre: ancora una volta Ambra (voto 6) ha rischiato di fare il numero della Tatangelo monaca (proprio in questi giorni in cui abbiamo scoperto che la mitica Suor Cristina, vincitrice di The Voice nel 2014, ha rinunciato ai voti e fa la cameriera in Spagna), ovvero di ritrovarsi al tavolo della semifinale a fare i complimenti agli altri, ma il combinato disposto della tigna dei Tropea («Se anche in finale c’è il ballottaggio vinciamo XFactor») e dell’insipienza dei Disco Club Paradiso e del loro giudice sarà impegnata almeno un’altra settimana. Un trionfo inatteso, viste le premesse. I favori del pronostico restano invece attaccati a Fedez (voto 7), che rischia un po’ con due assegnazioni sin troppo conosciute e per tutta la puntata appare nervoso come chi ha una colonoscopia in mattinata, ma sopravvive grazie alle qualità di Linda e degli Omini ed è il primo ad acquisire la certezza di avere almeno un concorrente in finale. Detto che se vedete Rkomi (voto 4) ce lo salutate, dal momento che al tavolo nessuno si accorge della sua presenza se non per delle assegnazioni così così e l’ormai stucchevole polemica continua con Fedez, andiamo ora ad affrontare il tema più spinoso, scottante e... sanguinoso della puntata: il vampirismo clinico di Dargen D’Amico (voto 2).

Dargen D'Amico il vampiro: ma sei serio?

Avete già capito di cosa si tratta perché i siti ne sono pieni: «Mi piace il sangue solo quando esce da un determinato punto del corpo di una donna». Rileggete, rileggete: è tutto vero. Fa rimpiangere persino quei begli argomenti maschilisti tradizionali, tipo chiedere a una donna se ha il ciclo perché si è incazzata, che ora appaiono addirittura delicati ed eleganti. Ambra – per l’ennesima volta durante il programma, che Dargen ha evidentemente scambiato per Primo appuntamento ­– lo stronca rispondendo che gliele ha fatte passare definitivamente, Francesca Michielin (voto 6 per la scarsa prontezza nel rimediare al problema tecnico durante l’esibizione di Linda) fa finta di non capire come se non le avesse mai avute... Insomma, il panico. Ma signori della corte, non è colpa di Dargen: la sua è una condizione patologica, di nome appunto vampirismo clinico o ematolagnia, a causa della quale ci si eccita vedendo, sentendo o ingerendo il sangue. La ripida caduta di stile – stile che non è che nelle prime puntate fosse sembrato quello di Lord Byron, comunque – fa cadere nel dimenticatoio tutte le stupidaggini dette fin qui da Dargen e persino le ulteriori allusioni sessuali che dispensa nel corso della puntata, chissà che il pubblico non abbia eliminato i Disco Club Paradiso proprio per ferirlo e farlo sanguinare. Cioè per affetto.

Volata finale: cosa accadrà

Tra tutte queste distrazioni – e senza dare troppa importanza agli ospiti, una macchinetta dell’autotune di marca Lazza e una cantante armena che è lì perché all’Eurovision, se non abbiamo capito male, una sera si è ubriacata insieme alla Michielin – resta da parlare proprio dei semifinalisti. E proprio perché ieri la stessa Michielin ha rispolverato l’infame formula «Non è una classifica», vogliamo provare a metterli in classifica e cercare di capire chi vincerà XFactor 2022. I favoriti restano i Santi Francesi (voto 7), non perché ieri abbiano convinto come al solito ma perché neanche gli altri hanno fatto grandi cose: molto bene nella “giostra” con Creep dei Radiohead, conquistano i giudici anche con Somebody that I used to know di Gotye che invece non ci ha convinto per nulla, con il cantante per la prima volta impreciso e poco centrato e una produzione che non va da nessuna parte. Se non muore di paura prima, ha chances di vittoria anche Linda (voto 7), ieri tormentata da una “nuvoletta di Fantozzi” che prima l’ha lasciata per ultima insieme a Joelle a fronteggiare lo spauracchio dell’eliminazione diretta e poi l’ha fatta sembrare una gallina spennata (non per colpa sua, bensì per un problema audio che l’ha costretta a ripartire da capo) mentre cantava Running up that hill della divina Kate Bush, una hit planetaria nel 1985 che quest’anno è tornata a imperversare nelle classifiche grazie alla serie Stranger Things. Sul terzo gradino del nostro immaginario podio dovrebbero stare gli Omini (voto 8), che nella prima manche hanno nuovamente divorato No sleep till Brooklyn dei Beastie Boys e a seguire si sono ben integrati nell’orchestra per un altro brano di culto, Bittersweet Symphony dei Verve. Critiche di Dracula D’Amico e di quell’altro con la kappa nel nome per la scelta di un brano che ha già gli archi nella versione originale: Fedez sembra non credere alle proprie orecchie. Invece avrà probabilmente vita più lunga in finale Beatrice (voto 6), che ripropone un’ottima Fiori rosa, fiori di pesco di Battisti nella “giostra” e poi uccide, distrugge, disintegra e fa scempio del cadavere di Don’t stop believing dei Journey, brano leggendario dei primi anni Ottanta (passato pure da una famosissima cover nella prima puntata del telefilm Glee) al quale in questa versione mancano arrangiamento, intonazione e persino gusto nel vestire, visto che sembra l’ape ingorda rimasta intrappolata nella corolla di una pianta carnivora. L’ultimo dubbio: ma i Tropea (voto 8) riusciranno a superare indenni anche un quinto ballottaggio? Difficile, per il momento teniamo il buono e cioè una sempre convincente cover di Asilo Republic di Vasco Rossi e poi una fantastica A song to say goodbye dei Placebo nella quale, lungi da loro farsi schiacciare, emergono anche sopra l’orchestra e volano in semifinale dopo un cammino a dir poco accidentato (non sono andati al ballottaggio solo nel primo live). Il tutto in barba ad Ambra, che non li voleva, ci ha litigato per le assegnazioni e ieri, cogliendo l’assist di Dargen che – per ridere – aveva nominato per l’eliminazione i suoi Disco Club Paradiso, restituisce il favore “eliminando” i Tropea prima che Rkomi e Fedez facciano giustizia. Non lo dice, ma aveva sempre sognato di toglierseli davanti. Invece il suo Cringe Inferno continua.

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