Quella di Fosca Innocenti 2 è una storia che ha forte connotazione al femminile: sono tanti i personaggi donna con le loro problematiche personali, è solo per compiacere il pubblico femminile oppure lo sguardo sul femminile ha un valore aggiunto? «No, non credo che sia solo per compiacere il pubblico femminile. In ogni gruppo di lavoro ci sono sia uomini che donne. In questo caso - racconta Vanessa Incontrada in un’intervista all’ANSA - la squadra di Fosca è composta prevalentemente da donne ma perché sono figure molto qualificate delle quali si fida ciecamente, ma non dimentichiamoci che ci sono anche figure maschili come Pino e il medico legale. Ecco perché penso che la serie sia adatta ad un pubblico sia maschile che femminile». Tanto è che Fosca Innocenti torna in prima serata su Canale 5 da venerdì 13 gennaio con la seconda stagione che vede sempre protagonisti Vanessa Incontrada e Francesco Arca. Quattro puntate di 100 minuti in cui i casi di omicidio che Fosca deve risolvere riguardano quasi esclusivamente donne. Cosa crede che vada fatto per cercare di risolvere il problema dei femminicidi? «E' un argomento molto delicato da evadere in una risposta - sostiene ancora Vanessa Incontrada - ma penso che ad oggi ancora non ci sia la tutela giusta per proteggere le donne maltrattate. Sono stati fatti dei passi avanti, questo sì, ma è ancora troppo poco. È una piaga non solo ingiustificata, ma anche terribile». Donna significa però anche successo: sono tante oramai le donne in serie e fiction tv che risolvono casi in vari ruoli, perché secondo lei quest’onda di donne detective ha tanta fortuna? «È una domanda che mi sono fatta tante volte anche io, non saprei dire perché quest’onda ha così tanto successo. Penso che la donna in questo ruolo dia un valore aggiunto, più profondo, perché la donna tende ad avere un approccio al lavoro più sottile e a dare un quel tocco di eleganza e sensibilità che forse gli uomini non hanno». Con il cambio di regia è cambiato qualcosa? Il testimone passa a Giulio Manfredonia che nelle note di regia dice di aver spinto sui toni della commedia, come si è trovata in questo nuovo spirito? «Ho già lavorato in passato con Giulio, mi sono trovata benissimo con lui e mi fido ciecamente. Amo il suo modo di comunicare e il suo metodo di lavoro. Giulio è un esperto della commedia, viene dai film di Albanese, e ha trasferito la sua visione cinematografica alla serie, che a mio avviso è girata con un occhio molto più moderno e attuale». La fiction, prodotta da Banijay Studios Italy e diretta da Manfredonia, vedrà nel cast nuovi arrivi, quali Giovanni Scifoni nel ruolo di Lapo Fineschi, Sergio Múniz come José Rodriguez, Maria Chiara Centorami nel ruolo di Greta e Caterina Signorini nelle vesti di Rita Fiorucci, oltre alle grandi conferme dalla prima stagione, come Desirée Noferini, Cecilia Dazzi, Giorgia Trasselli, Francesco Leone, Claudio Bigagli e Irene Ferri. Come se la caverà? «Giovanni è un nuovo personaggio che creerà dello scompiglio nella vita di Fosca, non solo a livello sentimentale ma anche nella vita di tutti i giorni. Fosca non si aspetta tutto questo e sia le dinamiche con Cosimo sia le problematiche sul casale avranno un forte impatto su di lei». Fosca Innocenti è molto legata alla Toscana, alla città di Arezzo dove avete girato in questo caso, anche lei ha un forte legame con la Toscana. Cosa altro ha in comune con il personaggio? «Conosco bene la Toscana, vivo a Follonica per scelta: è una realtà piccola dove mi sento protetta e riesco a gestire bene il mio lavoro, così come Fosca. Come lei amo la Toscana, il suo cibo e soprattutto la sua gente». Quali progetti per il futuro e soprattutto cosa vorrebbe fare che non le fanno fare? «Fino a fine febbraio - conclude Vanessa Incontrada - sarò in tournée con «Scusa sono in riunione, ti posso richiamare?» di Gabriele Pignotta, una commedia molto bella che invito tutti a venire a vedere. Poi direi che mi merito un pò di pausa prima di ricominciare con i prossimi progetti, tra programmi televisivi, film e serie».