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"I cacciatori del cielo", su Raiuno il docu-film con le animazioni del messinese Lelio Bonaccorso

Stasera su Raiuno alle 21,30 andrà in onda l'attesissimo  docu-film "I cacciatori del cielo", diretto da Mario Vitale e interpretato da Giuseppe Fiorello, che racconta la vita dell'eroe dell'aviazione Francesco Baracca. Le spettacolari animazioni presenti nella pellicola sono state realizzate dal messinese Lelio Bonaccorso e dai talenti della Grafimated Cartoon, una sorprendente realtà siciliana nel campo dell'animazione.

"È stato un vero onore e un immenso piacere collaborare con il regista Mario Vitale - racconta Lelio Bonaccorso -   un giovane e talentuoso professionista del panorama italiano. Avere l'opportunità di lavorare a un progetto così affascinante e di sperimentare dal punto di vista grafico, insieme ai miei colleghi della Grafimated Cartoon, è stato entusiasmante. Questo studio di animazione, tra i più interessanti in Italia, vanta decennali collaborazioni con grandi produzioni (tra cui "La Gabbianella e il Gatto" e "Pinocchio", entrambi diretti da Enzo D'Alò, ndr).

"Sono particolarmente orgoglioso del fatto  - aggiunge Bonaccorso - che si tratti di un prodotto realizzato in Sicilia. È sempre motivo di grande soddisfazione rappresentare Messina nel miglior modo possibile. Anche io sono impaziente di vedere il risultato finale del film questa sera e spero che possa conquistare il cuore dei telespettatori.

La storia dell’asso dell’aviazione Francesco Baracca

Il docu-film sulla storia dell’asso dell’aviazione Francesco Baracca, interpretato da Giuseppe Fiorello, è prodotto da Gloria Giorgianni per Anele con Luce Cinecittà, in collaborazione con Rai Documentari, con il patrocinio e la partecipazione del Ministero della Difesa, Aeronautica Militare e Difesa Servizi, con il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, con il sostegno di Intesa Sanpaolo e con Aerea Spa ed Elettronica Spa.

— Ufficio Stampa Rai (@Raiofficialnews) March 27, 2023

Il progetto, scritto da Pietro Calderoni e Valter Lupo, con la collaborazione di Mario Vitale e la consulenza storica di Paolo Varriale, racconta in 90 minuti le imprese eroiche, la vita e l’amicizia di quei pionieri del volo che si distinsero per le loro azioni e il loro coraggio durante la Prima Guerra Mondiale e le cui gesta furono poi le basi per la nascita dell’Aeronautica Militare italiana, avvenuta il 28 marzo 1923. E domani mattina la Rai coprirà con la diretta tv gli appuntamenti istituzionali al Pincio dedicati alle celebrazioni, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che prevedono anche tre sorvoli da parte delle Frecce Tricolori.

Il cast de "I cacciatori del cielo"

Nel cast, anche Luciano Scarpa nel ruolo del comandante Pier Ruggero Piccio, altra figura carismatica dell’aviazione italiana e asso della Grande Guerra, in seguito primo Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare; Claudia Vismara, che dà il volto a Norina Cristofoli, giovane cantante lirica di Udine, bella, timida e allo stesso tempo determinata, che vivrà una intensa seppur breve storia d’amore con Francesco; Andrea Bosca, che interpreta il personaggio di finzione Bartolomeo Piovesan, meccanico di umili origini addetto alla manutenzione dell’aereo di Baracca e geniale ideatore di fondamentali migliorie nelle prestazioni di volo dei rudimentali velivoli della compagnia.

Tra gli altri attori, Ciro Esposito dà il volto a Fulco Ruffo di Calabria, Enzo Garramone veste i panni del Re Vittorio Emanuele II e Rodolfo Corsato quello di un colonnello dell’Esercito Italiano, mentre Patrizia La Fonte e Paolo Rozzi interpretano i genitori di Baracca.

L’arco narrativo del docu-film parte dal 1915, anno in cui Baracca, Piccio e Piovesan, tre uomini molto diversi fra loro per estrazione sociale, provenienza e indole ma destinati a diventare grandi amici, si ritrovano insieme nel campo di aviazione di Santa Caterina, vicino a Udine, sede del primo reparto aerei da caccia e del Comando Supremo; l’iniziale difficoltà a resistere contro i raid aerei austro-ungarici verrà superata dalle innovazioni introdotte dal meccanico Piovesan e dalla maestria di quei pionieri del volo, in primis Baracca, che conseguirà la prima vittoria italiana nella storia dell’Aeronautica, il 7 aprile 1916, a cui ne seguiranno molte altre, rendendolo un’icona nella popolazione italiana, insieme allo stemma del suo aereo, il Cavallino rampante.

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