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Tokyo 2020, cerimonia inaugurale: dall'Azerbaijan al Venezuela, tra colori e abiti spettacolari FOTO

Il vuoto che riempie i cuori. Parlare di cerimonia d'inaugurazione, in occasione della consueta passerella pre-Olimpiadi, potrebbe suonare irrispettoso nei confronti dei Giochi precedenti. E non perché ai nipponici sia mancata la fantasia o lo spirito olimpionico rappresentato dalla fiamma condotta dai tedofori. Però l'assenza del pubblico ha fatto la differenza con il passato, senza dubbio. Entrare nello stadio di Tokyo ed essere accolti dal silenzio non deve essere stato facile per le migliaia di atleti impegnati nella classica sfilata inaugurale: guardarsi intorno a caccia di colori e suoni familiari ed accorgersi che, in sostanza, tutto ciò che lega alle proprie origini inizia con il portabandiera e finisce con l'ultimo dei rappresentanti di quella Nazione. Eppure, non sono mancati i sorrisi - quelli mai, si disputano sempre le Olimpiadi - così come i selfie, gli abiti caratteristici, tradizionali e particolari (non solo quello indossato dagli Azzurri). Perché no, non sarà mai un triste ricordo, ma sullo sfondo c'era un velo di tristezza grande quanto i cinque cerchi olimpici in legno creati sul posto dagli infaticabili nipponici.

 

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