Le bronzee d'Italia brillano come l'oro: Giuffrida ‘messianica’ e Longo Borghini tutta ‘cuore’ FOTO
Donne di bronzo, orgoglio d'Italia. Diverse ma ugualmente vincenti, stili differenti ma la stessa fame di medaglie. Mano sul cuore per una, nuca all'indietro e urlo di gioia per l'altra. Sono insaziabili la judoka Odette Giuffrida e la ciclista Luisa Longo Borghini che hanno testato prima il podio brasiliano, a Rio nel 2016, e poi quello nipponico.Da una parte una leonessa che digrigna i denti e si tuffa sulle avversarie sul tatami, dall'altra uno stile solo apparentemente più compassato: perché una volta inforcata la bici, la ciclista con il doppio cognome sa come si fa. Manca l'oro a entrambe? Mai come in questo caso, poco importa, perché possono riprovarci. Ciò che conta è che sono sempre lì a giocarsela. A Tokyo come a Rio. Due medaglie di bronzo per la ciclista, un argento e un bronzo per la judoka. Orgogli italiani, appunto.
Volevo l'oro... me lo prendo a Parigi
Trasformerò il bronzo in oro. Una profezia messianica, quella della Giuffrida. Ero venuta a Tokyo per l’oro ovviamente, ma questo bronzo ha un peso davvero importante per me perché viene dopo cinque anni duri, di tanti cambiamenti, infortuni e ostacoli e quindi è una medaglia di bronzo, ma piena di orgoglio. Un bronzo che trasformerò in oro, a Parigi me lo prendo. Il pianto? Uno sfogo per i cinque anni di inferno che ho passato.
Gambe stanche, ci pensa... il cuore
Ho corso più di cuore che di gambe, oggi ho sofferto particolarmente per il caldo. Le olandesi hanno lasciato sfuggire questa ragazza austriaca a cui vanno i miei complimenti. Nel finale Van Vleuten ci ha provato di nuovo e io non sono riuscita a tenerla. Questo risultato è frutto del tanto lavoro, sono abituata fare così, e lo dedico alla mia famiglia con cui condivido i sacrifici. Prima o poi vincerò un oro. Odette ed Elisa ci riproveranno e intanto, per non saper né leggere né scrivere, un posto sul podio di Parigi l'hanno già prenotato. Ormai conoscono la strada a memoria.