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Karrenbauer a Macron, no a salario minimo europeo

ROMA - Sì alla riforma di Schengen, del sistema europeo che disciplina i migranti e le richieste di asilo, e anche all'ipotesi di riformare i trattati europei. Ma anche un altolà sul reddito minimo europeo, e un colpo di freno alla spinta del presidente francese Macron a favore di una maggiore integrazione europea attraverso l'asse franco-tedesco. E' la posizione di Annegret Kamp-Karrenbauer, leader dei cristiano-democratici tedeschi, alla proposta di un 'Rinascimento europeo' formulata dal presidente francese per contrastare l'ascesa delle forze populiste e nazionaliste.

Akk, come la 'prossima Merkel' è spesso soprannominata, non manca - in un'intervista al Welt am Sonntag - di evocare proposte che irritano la Francia, come l'abolizione delle sedute dell'Europarlamento a Strasburgo. "Dobbiamo fare le cose per bene in Europa", dichiara Karrenbauer. "La nostra industria, tecnologia e innovazione hanno bisogno di forza strategica, e i nostri cittadini europei di un senso di sicurezza e di una forza di politica estera e difesa che ci permettano di mettere in campo i nostri interessi". Ma sul tema economico, se da una parte invoca un mercato unico bancario, Akk frena ad alcune delle proposte di Macron: "il centralismo europeo, lo statalismo, la mutualizzazione del debito, il portare la sicurezza sociale e il reddito minimo a livello europeo sono il modo sbagliato" di affrontare la questione: serve invece "una responsabilità individuale e sussidiaria".

 

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