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Ferreira, aiuto a Italia sui progetti del Pnrr, da fisco a clima

BRUXELLES - "L'Italia è uno degli Stati membri che ricevono il supporto maggiore, con ben 60 progetti. Nel 2021 sono stati selezionati 12 nuovi progetti di riforma a beneficio dell'Italia, tutti connessi all'attuazione del Pnrr. Il nostro sostegno va dalla lotta contro l'evasione fiscale, alla gestione del cambiamento da parte dei dirigenti pubblici. Ad esempio, stiamo seguendo un progetto volto a rendere più efficiente il sistema contabile per le amministrazioni pubbliche". Lo spiega in un'intervista all'ANSA la commissaria Ue per la Coesione e le Riforme Elisa Ferreira che, con la messa in campo del Next Generation Ue, si occupa anche del sostegno a Peasi membri per alcuni dei progetti.

"Nell'ambito del bando per il 2022, in ottobre l'Italia ha presentato un nuovo pacchetto di richieste di assistenza tecnica. Nei prossimi mesi le richieste selezionate saranno trasformate in progetti di riforma concreti, che potranno iniziare le loro attività sul campo entro l'estate del 2022.i legati al Pnrr", ha spiegato Ferreira. L'Italia, per chiedere la prima tranche di fondi del Next Generation Ue, è chiamata a raggiungere i 51 obiettivi previsti nel 2021 dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

A proposito della trasformazione digitale Ferreira ha ricordato che "la Commissione europea ha proposto, attraverso il Digital Compass, che i principali servizi pubblici per i cittadini e le imprese siano pienamente accessibili online entro il 2030. Alcuni Stati membri sono già vicini a tale obiettivo, ma i progressi restano disomogenei sia tra gli Stati membri che al loro interno".  "L'Italia ha compiuto sforzi molto importanti - ha sottolineato, ma è ancora leggermente al di sotto della media europea per quanto riguarda la fornitura di servizi online".

"La Commissione europea continuerà a sostenere gli Stati membri in questo sforzo. Ad esempio, in Italia la Commissione europea ha sostenuto il Ministero dell'Economia e delle Finanze nella digitalizzazione dei suoi servizi, in particolare nel settore dei pagamenti e delle risorse umane", ha sottolineato la commissaria. 

Anche la Pubblica Amministrazione rientra tra i settori più interessati dalle riforme messe in campo dall'Europa. "Dalla crisi economica del 2008, la pubblica amministrazione ha subito un periodo di profondi cambiamenti in tutta l'Ue. Tre fenomeni hanno interessato in particolare questo settore. In primo luogo, le conseguenze delle misure di austerità che hanno ridotto la forza lavoro e la qualità delle pa. In secondo luogo, il crescente ricorso all'esternalizzazione delle funzioni. Infine, la perdita di competenze specifiche in settori chiave. Questi tre fenomeni hanno inciso sulla capacità della pubblica amministrazione di sviluppare competenze chiave, come la valutazione delle sfide politiche, la gestione degli investimenti e l'anticipazione delle crisi", ha spiegato Ferreira.

Infine l'esponente dell'esecutivo Ue ha sottolineato: "La Commissione sta mettendo a punto azioni e misure per contribuire a individuare i problemi strutturali e ciclici, fornire strumenti per lo sviluppo di capacità, fornire orientamenti, agevolare lo scambio di conoscenze ed esperienze e promuovere la ricerca e l'innovazione nella pubblica amministrazione.

Parlando della pandemia di covid, Ferreira ha detto che "ha rappresentato uno shock esterno che ha colpito tutti gli Stati membri, ma il suo impatto è stato asimmetrico tra gli Stati membri e le regioni, a seconda della loro specializzazione economica. Quelli più dipendenti dal turismo o dai servizi ad alta intensità di contatti sono stati colpiti più duramente, così come quelli che stavano ancora riprendendosi dalla crisi economica e finanziaria. Per questo motivo è importante evitare una ripresa "a forma di K", in cui alcuni paesi o regioni prosperano e altri restano indietro".

"Le misure di emergenza e di ripresa messe in campo dall'Ue, da Sure al Next Generation Ue, hanno avuto un impatto positivo, in quanto la disoccupazione è rimasta relativamente stabile e l'Ue dovrebbe crescere del 5 % nel 2021", ha spiegato la commissaria avvertedo però che "dietro queste cifre vi sono realtà diverse. Sappiamo che i giovani e le donne sono stati maggiormente colpiti dalla chiusura di alcune imprese. Pertanto, è necessario che gli Stati membri implementino ora tali fondi anche in modo differenziato, sostenendo maggiormente le regioni, i settori o i gruppi maggiormente interessati, in modo che anche la ripresa verde e digitale possa essere equa".

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