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La commissione modifica il React-Eu per accogliere rifugiati dall'Ucraina

BRUXELLES  - l programma di ripresa economica React-Eu, che rafforza la politica di coesione, sarà adattato in modo da consentire agli Stati membri di utilizzare i fondi a disposizione per gestire l'arrivo dei rifugiati dall'Ucraina. Lo ha annunciato la commissaria europea alla Coesione, Elisa Ferreira, alla riunione informale dei ministri della coesione in Francia. Ferreira ha informato i ministri e il Parlamento europeo che "date le circostanze attuali", la Commissione andrà avanti con l'estensione del cofinanziamento al 100% per un altro anno.

"Tutta la nostra solidarietà all'Ucraina e agli Stati membri che sono in prima linea", in "una lotta per l'integrità territoriale di un Paese, ma anche per la democrazia e i valori che sono nostri". Così Ferreira, a margine della riunione. "Gli orrori della guerra stanno riaffiorando", ha aggiunto.

La flessibilità dei fondi europei "potrebbe diventare estremamente importante", ha detto il presidente del Comitato delle Regioni, Apostolos Tzitzikostas, intervenendo alla riunione, cogliendo anche "l'occasione per esprimere la nostra solidarietà a loro e a tutte le comunità locali ucraine colpite dalla violenza inaccettabile di questa guerra".

Su Twitter, Tzitzikostas, ha scritto: "Le regioni e le città ai confini tra l'Ue e l'Ucraina hanno bisogno di fondi europei flessibili e pieno sostegno per aiutare le persone tragicamente sfollate a causa della guerra". "Non abbiamo bisogno di nuovi fondi con regole diverse e obiettivi simili, ma fondi che facciano qualcosa per le persone", ha aggiunto Tzitzikostas.

“Queste crisi”, come quella in Ucraina, “hanno un impatto sulla coesione in Europa” ma “tutte saranno risolte con una maggiore solidarietà", ha detto inoltre l'eurodeputato francese presidente della commissione per le Regioni del Parlamento europeo, Younous Omarjee, a margine della riunione a Rouen.

“All'inizio di questa legislatura eravamo ben lontani dall'immaginare che saremmo stati superati dalla storia, dalla guerra e dalla pandemia”, ha scritto Omarjee più tardi su Twitter.

C'era anche Dalila Nesci, sottosegretaria di Stato al ministero per il Mezzogiorno e la Coesione territoriale, che agli arrivi ha dichiarato:
"Per l'Italia è molto importante la politica di coesione basata sul principio di differenziazione". "Ogni territorio ha un bisogno e bisogna anche raggiungere gli obiettivi nel tempo che serve a un dato contesto territoriale sociale per emanciparsi e svilupparsi, quindi siamo molto felici oggi di dare il nostro contributo qui a Rouen", ha aggiunto Nesci.

I 27 ministri responsabili per le politiche territoriali hanno riaffermato il loro impegno per la politica di coesione. Hanno ribadito l'importanza della politica di coesione Ue, soprattutto per ridurre le disparità esistenti. Una nota del Comitato economico e sociale europeo, presentata durante l'incontro, ha fatto luce sugli investimenti pubblici necessari per affrontare le grandi transizioni ecologica e digitale.

Più a lungo termine, i ministri si sono impegnati a sostenere le ambizioni di una politica orientata all'innovazione, ampliando al contempo l'applicazione del principio "non nuocere in modo significativo" a questi investimenti.

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