Martedì 24 Dicembre 2024

Kyriakides, banca dati sanitaria digitale Ue dal 2025

Kyriakides, banca dati sanitaria digitale Ue dal 2025

BRUXELLES - "Oggi proponiamo uno spazio europeo dei dati sanitari" con l'obiettivo che "inizi a funzionare entro il 2025", a beneficio "di tutti i cittadini dell'Ue". Lo ha detto la commissaria europea alla salute Stella Kyriakides, presentando la nuova piattaforma unica digitale Ue per la salute. La condivisione di dati sanitari aggiornati è "la chiave per contrastare le minacce come il Covid", ha sottolineato Kyriakides, ma anche per alleggerire i costi per i sistemi sanitari. "Si stima che dei 14 miliardi di euro spesi ogni anno per le immagini mediche circa il 10% serva a procedure eseguite inutilmente, spesso ripetute già altrove".

"Condividendo i dati sanitari tra gli ospedali e i medici di tutti gli Stati membri, possiamo risparmiare un sacco di soldi che è meglio spendere per bisogni sanitari vitali", ha scandito Kyriakides, sottolinendo che la piattaforma "darà ai cittadini il controllo completo sui propri dati", permettendo loro di "aggiungere informazioni, correggere errori, limitare l'accesso e sapere quali operatori sanitari li hanno consultati".

Due infrastrutture separata di dati, finanziate con 1,2 miliardi e sovvenzioni agli Stati dal bilancio Ue, e con una parte dei 12 miliardi che gli stessi Stati Ue hanno riservato alla sanità nei piani nazionali di ripresa. E' la piattaforma digitale Ue sui dati sanitari. La prima infrastruttura consentirà ai cittadini un accesso gratuito, immediato e facile ai propri dati sanitari, con 810 milioni di euro dal budget dell'Unione. La seconda è invece volta migliorare l'assistenza sanitaria negli Stati e dare una spinta alla ricerca con dati dal mondo reale, fondamentali per lo sviluppo di trattamenti salvavita, vaccini o medici e garantire un migliore accesso all'assistenza sanitaria e sistemi sanitari più resilienti. Per questo obiettivo ci sono oltre 480 milioni di euro provenienti da diversi programmi Ue. L'accesso ai dati secondari da parte di ricercatori, aziende o istituzioni richiederà un'autorizzazione da parte di un organismo di accesso ai dati sanitari, da istituire in tutti gli Stati membri.

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