Lunedì 23 Dicembre 2024

Il commissario per le bonifiche Vadalà porta esperienza italiana all'Eurocamera

Il Gen. B. CC Giuseppe Vadalà

L’esperienza italiana nella gestione dell’emergenza rifiuti diventa una pratica virtuosa allo studio del Parlamento europeo. Come l'Italia è passata dal pagamento di una sanzione da 42.800.000 euro ogni sei mesi a causa della procedura d’infrazione avviata dall'Ue nel 2014 ai  5.000.000 odierni è stato il centro dell'intervento del  Commissario Unico alle bonifiche, il generale dei carabinieri Giuseppe Vadalà durante la presentazione organizzata dall’Eurodeputato del Movimento 5 Stelle, Fabio Massimo Castaldo con la presenza del ambasciatore Stefano Verrecchia Rappresentante Permanente d’Italia presso l’Ue del Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, collegato in remoto e con video messaggi del Commissario Ue all’ambiente Virginijus Sinkevicius e del ministro per gli affari europei, Raffaele Fitto.

"La maggior parte delle discariche abusive italiane incluse nella procedura d'infrazione europea sono ora terre restituite ai cittadini, bisogna quindi complimentarsi con il Commissario Unico Vadalà e con i corpo dei Carabinieri". Così il commissario Ue all'ambiente, Virginijus Sinkevicius in un video messaggio proiettato durante la presentazione. "Sono stati capaci di coordinare le autorità locali dando ordini chiari e assicurandosi un risultato straordinario", ha spiegato Sinkevicius. "Ma rimane ancora molto da fare, le discariche rimaste aperte e incluse nella procedura d’infrazione e devono essere chiuse e il focus poi dovrà essere spostato sulla prevenzione", ha concluso il commissario.

Al Commissario Unico per la bonifica delle discariche nel 2017 sono state assegnate 81 discariche abusive. Da allora, sono stati bonificati o messi in sicurezza 69 siti, una media di 14 l'anno. La sanzione europea è diminuita da 42.800.000 euro al semestre a 2.800.000 euro nel secondo semestre 2022. Un risparmio complessivo di 80 milioni di euro all'anno a partire dal 2018" ha ribadito il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto  La struttura commissariale, guidata dal generale dei Carabinieri Giuseppe Vadalà, per Pichetto "rappresenta un modello di efficienza e qualità amministrativa". Ha un "modus operandi originale e innovativo" che "tiene assieme e aiuta, orientandole verso l'obiettivo comune, le istituzioni coinvolte". Il Commissario, ha spiegato il ministro, lavora attraverso "l'affiancamento e il supporto agli Enti Territoriali, il coinvolgimento nella Task Force di una serie di competenze tecnico-legali specifiche, le collaborazioni con gli Enti e gli istituti di ricerca nazionali, un impegno istituzionale forte, capace di governare procedimenti oggettivamente complessi in un contesto minacciato, tra l'altro, dalle infiltrazioni criminali".

“E’ stato grazie all’intervento e all’allarme della Commissione dell’Unione europea, che abbiamo  messo all’opera un sistema per rimediare ai danni prodotti, risanare il territorio e accorgerci dell’esistenza di siti discariche”, ha spiegato Vadalà rivolgendosi a Veronica Manfredi, Direttrice direttorato Inquinamento Zero e Città verdi della Direzione Generale Ambiente della Commissione Europea, tra gli ospiti dell’evento.

L’esempio del modus operandi del Commissario Unico italiano è stato anche paragonato a quello di altri Paesi Ue come il caso delle discariche illegali in Irlanda presentato da Laura Burke, Direttore Generale dell’Agenzia Irlandese per la Protezione dell’ambiente e componente della rete UE delle Agenzie di Protezione dell’Ambiente.

“I sopralluoghi e le riunioni direttamente sul posto e l’interazione diretta con le amministrazioni locali ottenibile grazie alla presenza capillare sul territorio dell’arma dei Carabinieri si sono rivelati strumenti indispensabili per l’ottenimento dei risultati”, ha spiegato Vadalà rivolgendo il suo ringraziamento al generale Antonio Pietro Marzo, Comandante delle Unità Forestali Ambientali dell’Arma dei Carabinieri, anche lui presente in Aula.

 

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