Una Pac più green rispetto al passato, ma ancora non abbastanza da soddisfare a pieno gli obiettivi ambientali e climatici dell'Ue. Lo sottolinea la Corte dei Conti dell'Ue pubblicando il 30 settembre un'analisi sul contributo 'verde' della principale politica di finanziamento degli agricoltori e delle imprese agricole: i piani strategici nazionali "sono più ecologici rispetto al precedente esercizio finanziario, ma non sono all'altezza delle ambizioni dell'Ue e mancano elementi per valutarne la performance green", sentenziano i revisori di Lussemburgo.
La Politica agricola comune 2023-2027 vale 378,5 miliardi di euro, il 31% del bilancio Ue a lungo termine, di cui circa 123 miliardi di euro "potenzialmente rilevanti" per il clima, stando alle stime di Bruxelles. Nonostante le 'novità' introdotte nell'attuale esercizio per aumentare il contributo della Pac nell'abbattimento delle emissioni - come gli eco-schemi, che premiano le pratiche benefiche per il clima e l'ambiente - secondo i revisori di Lussemburgo non c'è stato un sostanziale miglioramento dei piani Pac sotto il profilo ecologico".
Scarsi progressi da ricondurre, questo è certo, anche al fatto che, in risposta alle proteste dei trattori nei mesi scorsi, Bruxelles ha allentato molti dei requisiti di condizionalità (come la rotazione delle colture per migliorare la qualità del suolo, ora divenuta facoltativa). Dunque, secondo l'analisi l'impatto verde dei piani potrebbe essere ancora inferiore. I revisori di Lussemburgo puntualizzano infine che le capitali non hanno obblighi di di includere nei propri piani strategici una stima dei contributi della agli obiettivi del Green Deal. Nonostante la difficoltà a valutarne il reale impatto, secondo la Corte il perseguimento degli obiettivi del Green Deal dipende in larga misura da azioni fuori dalla Pac. In vista dei negoziati sulla nuova Pac post 2027 che presto si apriranno, la Corte dei Conti raccomanda alla Commissione europea di stimarne il contributo agli obiettivi del Green Deal e rafforzare il quadro di monitoraggio per il clima e l'ambiente.
Bruxelles, dal canto suo, prende atto delle raccomandazioni della Corte con sede a Lussemburgo ma attraverso le parole del commissario europeo responsabile ha respinto le accuse di non rispettare l'ambizione dell'Ue di sostenere la sostenibilità dei nostri agricoltori. "Per realizzare questa ambizione è necessario che tutti gli attori della filiera alimentare e gli Stati membri vi aderiscano", ha commentato via X il commissario polacco uscente, Janusz Wojciechowski.
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