I ministri europei riuniti a Lussemburgo al Consiglio Ue Agricoltura il 21 e 22 ottobre non sono riusciti a trovare un accordo unanime sulla futura politica agricola comune post 2027. Alla seconda giornata di riunione la presidenza ungherese dell'Ue ha adottato il testo sul tavolo come 'conclusioni della presidenza Ue' sostenuta in tutto da 26 Paesi, con l'assenza della Romania.
Le conclusioni dei governi rappresentano le raccomandazioni politiche dei ministri alla Commissione europea, che dovrà, entro l'estate, presentare la proposta legislativa della nuova Pac post 2027 nel quadro delle discussioni sul prossimo quadro finanziario a lungo termine. I ministri hanno ribadito la necessità di non snaturare la struttura di politica "indipendente e comune" della Pac, conservandone la struttura basata su due pilastri, gli aiuti diretti agli agricoltori e i fondi allo sviluppo rurale. "Il sostegno agli agricoltori non può essere ridotto, gli agricoltori non possono perdere risorse, qualsiasi taglio metterebbe in pericolo la sicurezza alimentare dell'Europa", ha sintetizzato il ministro ungherese dell'agricoltura István Nagy, in conferenza stampa al termine della riunione.
I ministri hanno sottolineato che la Politica agricola “dovrebbe continuare a esistere come strumento politico comune di importanza strategica, in particolare alla luce del suo insostituibile contributo alla sicurezza alimentare in Europa e nel mondo”, si legge nel testo di conclusioni. Senza voler pregiudicare le discussioni sul prossimo quadro finanziario pluriennale, le Capitali ribadiscono ancora che “sono necessari risorse e strumenti dedicati e appropriati per la Pac al fine di rispondere efficacemente ai suoi molteplici obiettivi e che un'equa distribuzione del sostegno della Pac, in particolare dei pagamenti diretti, tra gli Stati membri è una questione delicata e dovrebbe essere ricercata una soluzione adeguata”.
"Vogliamo evitare uno scenario che abolisca questa natura dedicata dei fondi della Pac, di politica dedicata agli agricoltori", ha aggiunto, entrando nel merito dell'idea di centralizzare i fondi di bilancio, compresi quelli della Coesione e della Pac. Positivo anche per il commissario responsabile, Janusz Wojciechowski, il fatto che i governi abbiano insistito per non condizionare i fondi della Pac "a fattori esterni", come il rispetto dello stato di diritto o l'attuazione delle riforme. "E' necessario che resti una politica indipendente e comune" per gli agricoltori, ha detto il commissario polacco.
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