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Via Seta: fonti Ue, non preoccupati, ci sono paletti

BRUXELLES - "Gli stati membri non possono negoziare accordi in contraddizione con la legislazione europea, per questo non siamo preoccupati" per la firma dell'intesa tra Cina e Italia e le 13 già apposte da altri stati membri al memorandum con Pechino. Lo hanno sottolineato fonti Ue, ricordando che "la politica commerciale è una competenza Ue, quindi gli stati membri non possono limitare i nostri margini" di manovra.

La Commissione ha infatti già verificato i 13 accordi siglati da altrettanti stati membri con la Cina, e tutti si sono dimostrati in linea con il diritto europeo, contenendo proprio riferimenti diretti alle norme Ue. L'attesa di Bruxelles è quindi che il memorandum in corso di negoziato con l'Italia e quello con il Lussemburgo seguano questa falsariga, sebbene la Commissione al momento non sia al corrente del contenuto preciso di queste nuove intese. E' proprio il contenuto a essere l'elemento determinante. In ogni caso, hanno sottolineato le fonti, "c'è una volontà europea collettiva di affrontare queste questioni", come ha dimostrato il voto di ieri al Parlamento Ue.

Il 5G sarà "l'infrastruttura critica" del futuro, però "l'Ue è chiaramente un mercato aperto e non ha alcuna intenzione di cambiare". E' quanto osservano fonti Ue in merito al ruolo del gigante cinese delle tlc Huawei - che gli Usa chiedono di bandire dal mercato europeo adducendo motivazioni di sicurezza finora mai provate - all'indomani della comunicazione sul riequilibrio dei rapporti Ue-Cina. Bruxelles ritiene di avere già gli strumenti necessari di difesa da far scattare se necessario. In ogni caso, assicurano le fonti, "questa è una preoccupazione che abbiamo sollevato con i cinesi" in vista del vertice bilaterale che si terrà ad aprile. "Abbiamo già in piedi gli strumenti da utilizzare per garantire la cybersicurezza", sottolineano le fonti, elencando fra gli altri il codice delle tlc che regola gli investimenti nelle nuove reti, il Cybersecurity Act e il meccanismo di screening degli investimenti esteri diretti. Con le raccomandazioni che verranno presentate dopo il vertice Ue, l'obiettivo di Bruxelles è "assicurare un approccio comune degli stati membri".

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