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Al Parlamento Europeo la figlia del premio Sakharov Tohti, attivista uiguro

STRASBURGO, 17 DIC - "Al presidente cinese chiederei di mettersi nei mie panni". A parlare è Jewher Ilham, figlia di Ilham Tohti, intellettuale uiguro, condannato all'ergastolo dalle autorità di Pechino per la sua lotta a difesa dei diritti della minoranza musulmana nella regione nordoccidentale dello Xinjiang e che ha ricevuto il premio Sakharov 2019 dei diritti umani dal Parlamento europeo. La donna, residente negli Usa, a Strasburgo dove domani ritirerà il premio, ha lanciato un ennesimo appello alle autorità cinesi a liberarlo.

"L'ultima volta che ho avuto notizie di mio padre era nel 2017, quando alcuni membri della mia famiglia lo avevano incontrato in carcere. Aveva perso diversi chili, era dimagrito molto ed i suoi capelli erano diventati grigi, ma da allora non ho avuto più sue notizie, non so se stia in salute o meno". "La mia più grande paura è che non sarò più in grado di avere sue notizie - ha proseguito Jewher Ilham - ho sempre avuto paura che non fosse vivo. Mi auguro che la autorità cinesi ce lo facciano vedere e ovviamente che lo liberino". Se "potessi parlare al presidente cinese" Xi Jinping "gli farei una sola domanda - afferma -: gli chiederei di immaginare per un solo minuto se tutto questo accadesse alla sua famiglia, questa è la sola domanda che gli farei".

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