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Eurostat, isole italiane verso forte calo popolazione al 2050

BRUXELLES - Nei prossimi trent'anni le regioni urbane italiane perderanno in media il 3,1% della loro popolazione ma saranno le isole a essere le più colpite. Lo rende noto Eurostat, con le proiezioni demografiche per il periodo 2019-2050 che vedono l'Italia posizionarsi quinta in Ue per calo demografico urbano, in controtendenza con il resto del Continente.

Delle cinque aree italiane che registreranno il calo più profondo, quattro si trovano in Sardegna e una in Sicilia: Carbonia-Iglesias (-25,5%), Medio Campidano (-24,6%), Oristano (-23,2%), Nuoro (-22,3%) ed Enna (-20,2%). A fare da contraltare ci sono invece le città di Bolzano (+21,5%), Verona (+12,1%), Parma (+10%), Modena (+9%) e Bologna (+8,7%).

In generale, l'istituto di statistica europeo indica che tre regioni urbane su cinque vedranno crescere la loro popolazione. Un trend che riguarda 15 Stati membri su 27. A vedere gli aumenti più significativi saranno Malta (35,4%), l'Irlanda (29,2%) e la Svezia (25,1%), mentre la popolazione diminuirà sensibilmente in Lettonia (-17,7%), Grecia (-16,7%) e Polonia (-10,3%).

Opposto invece il discorso per la popolazione delle regioni rurali, che dovrebbe diminuire in quattro casi su cinque e in una ventina di Stati membri. In forte calo soprattutto la Lituania (-43,5%), la Lettonia (-37,6%) e la Bulgaria (-26,8%). A registrare un aumento sarebbero invece soltanto Irlanda (24,5%), Svezia (10,9%), Danimarca (1,2%) e Belgio (1%).

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