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Studio Europarlamento, l'uso dell'AI è rischioso nello sviluppo urbano

BRUXELLES - Rischi per la sicurezza, la vita privata, ma anche pregiudizi e decisioni sbagliate legate al cosiddetto effetto "scatola nera" creato dagli algoritmi. Sono tra i maggiori problemi delle tecnologie basate sull'intelligenza artificiale (AI), ancora in una fase iniziale di sviluppo, emersi in uno studio commissionato dal Parlamento europeo su AI e sviluppo urbano. Altri possibili problemi individuati sono di natura economica, come la perdita di posti di lavoro dovuta all'automazione.

"Questi rischi possono compromettere, in diversa misura, la coesione socioeconomica e territoriale", si legge nel rapporto. Nonostante le città cosiddette smart siano al centro delle nuove politiche Ue, "l'utilizzo dell'intelligenza artificiale è ancora qualcosa che non è stato esaminato in profondità", hanno fatto notare i ricercatori Louis Colnot e Julie Pellegrin, che hanno presentato lo studio alla commissione per lo sviluppo regionale del Parlamento europeo.

Le raccomandazioni agli eurodeputati sono di affrontare il tema dell'IA, monitorare attentamente le spese legate a queste tecnologie, consolidare la base di conoscenza e incentivare il dibattito tra i cittadini su vantaggi e svantaggi. Secondo Monika Zsigri, vice capo unità della Dg Regio della Commissione europea, "la politica di coesione può fare molto per quanto riguarda i rischi legati all'AI e alla digitalizzazione che possono derivare per l'Europa". "Ci sono dei negoziati in corso tra Stati membri e Commissione" per "garantire che l'intelligenza artificiale sia sempre presa in considerazione nei programmi", ha aggiunto, sottolineando che il "sistema di valutazione e rendicontazione della Commissione deve essere maggiormente dettagliato".

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