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Al panel dei cittadini, ci vuole più parità di genere per un'Europa migliore

BRUXELLES - I cittadini selezionati per partecipare alla Conferenza sul futuro dell'Europa tornano a lavorare sulle loro proposte per migliorare l'Ue. Dopo l'incontro con gli eurodeputati, avvenuto alla plenaria del 23 ottobre a Strasburgo, i 200 cittadini che compongono il secondo panel dedicato ai temi della democrazia europea e dei valori e dei diritti nell'Ue sono tornati a riunirsi questo fine settimana, questa volta in videoconferenza. "Vorrei più parità di genere per migliorare l'Europa in termini di produttività e di inclusività reale", è la richiesta di Valentina Balzani di Formiglione in provincia di Modena, specialista di comunicazione ed editoria e una dei duecento cittadini estratti a far parte del secondo panel tematico.

"Per raggiungere questo obiettivo serve parità di salario obbligatoria, asili nido e primarie aperte quanto gli orari lavorativi, tariffe di frequenza in percentuale sul reddito, congedi parentali flessibili per entrambi i genitori all'80% dello stipendio e sostegno alle aziende che favoriscono il rientro al lavoro delle madri dopo la maternità", spiega Balzani all'ANSA a margine della videoconferenza in cui i cittadini lavorano sulle loro proposte. L'esperienza di coinvolgere i cittadini in un esperimento di democrazia partecipativa è "un format decisamente adatto a continuare anche in futuro", ha spiegato l'emiliana, mettendo tuttavia in guardia sul fatto che "a causa del 'digital divide' i documenti e i sistemi partecipativi devono essere concepiti per essere accessibili per tutti, alcuni dei cittadini coinvolti si trovano infatti a dover affrontare maggiori difficoltà di altri".

 

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