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Via libera alla riforma della Politica agricola comune

BRUXELLES, 23 NOV - La plenaria dell'Europarlamento ha approvato i tre regolamenti che compongono la riforma della Politica agricola comune. Contrari i Verdi e parte della Sinistra, il regolamento sui piani nazionali ha avuto l'ok con 452 voti favorevoli, 178 contrari e 57 astensioni, il regolamento "orizzontale" 485 voti favorevoli, 142 contrari e 61 astensioni e quello sull'organizzazione comune dei mercati 487 voti favorevoli, 130 contrari e 71 astensioni. I socialisti francesi e tedeschi hanno votato contro il primo regolamento. Dopo un passaggio formale in Consiglio, prima della fine dell'anno, la nuova Pac entrerà in vigore il 1 gennaio 2023.

L' elemento principale di novità della nuova politica agricola comune, con un budget complessivo di 242 miliardi per il 2023-27, è il ruolo degli Stati, chiamati a presentare un piano strategico per lo sviluppo dell'agricoltura nazionale secondo obiettivi Ue comuni su ambiente, economia e società. Entro dicembre i Ventisette dovranno inviare a Bruxelles i piani, che dovranno essere valutati dalla Commissione.

Sul fronte ambientale, i paesi sono chiamati a vincolare il 25% del bilancio degli aiuti diretti e il 35% della spesa del fondo per lo sviluppo rurale a misure ambientali e climatiche. Sul fronte economico, la riforma conferma la distribuzione degli aiuti per ettaro ma accelera il processo di convergenza del valore dei titoli sia tra paesi Ue che all'interno dello stesso paese. Dal punto di vista sociale, si afferma per la prima volta il principio che condiziona gli aiuti Pac alla tutela del lavoratori.

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