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Al panel dei cittadini, avvocata milanese chiede all'Unione di esportare i propri valori

FIRENZE -  "L'Unione Europea deve interagire con gli altri Stati ed esportare i propri valori, intervenendo in modo pacifico e costruttivo in materia di immigrazione". Lo ha affermato Gigliola Vitagliano, una dei 200 cittadini europei riuniti in questi giorni all'Istituto universitario europeo di Fiesole per il secondo panel dei cittadini della Conferenza sul Futuro dell'Europa, dedicato ai temi della democrazia, dello stato di diritto, dei valori e dell'identità europea.

"Abbiamo bisogno di una Ue che sposi un modello di confronto pacifico, sul modello gandhiano, di dialogo con gli altri Stati", ha detto Vitagliano, avvocato presso la Corte d'Appello di Milano e madre di due ventenni. "Oggi tanti emigrano verso l'Europa", ha osservato, sottolineando che è necessario "aiutarli a diventare cittadini europei del futuro", mentre oggi "vivono accampati nelle tende, in attesa di poter trovare qualcuno che li porti da noi".

Nel gruppo di discussione a cui partecipa la legale milanese, dedicato alla sicurezza, è stato affrontato anche il tema della cybersecurity: "Abbiamo parlato di crimini informatici e dell'uso dell'intelligenza artificiale. L'Unione Europea e i singoli Stati membri oggi hanno un ruolo inferiore rispetto ad altre potenze internazionali, quindi è importante agire in maniera aggregata per superare questo gap ed estendere la tutela nei confronti dei cittadini: pensiamo agli attacchi hacker che subiscono le istituzioni e le aziende".

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