BRUXELLES - Alla ministeriale Esteri della Nato non ci sarà "nessun accordo" per invitare l'Ucraina nell'Alleanza. Lo afferma un'alta fonte diplomatica alleata. L'ipotesi di un primo ok da parte dei ministri è stata evocata anche dal presidente Volodymyr Zelensky. "Ma non funziona così", ha detto la fonte. "Perché se tutti i ministri degli Esteri dei 32 Paesi decidono di raccomandare ai leader d'invitare l'Ucraina allora la decisione è già stata presa ed è una decisione davvero storica", ha aggiunto. "Penso però che nel periodo che precede il vertice dell'Aia la discussione si intensificherà e si discuterà se farlo o meno", ha detto ancora.
"È logico che in molte capitali sia in corso una pianificazione militare perché sappiamo tutti che se dovesse esserci un accordo per il cessate il fuoco, la prima cosa che l'Ucraina chiederà saranno le garanzie di sicurezza", fa sapere un'alta fonte diplomatica alleata. "E potrebbe prendere la forma con la presenza di truppe sul terreno, ma di quali Paesi? C'è una buona possibilità che, alla luce della condivisione del peso con gli Usa, le truppe siano europee", si apprende. "Le capitali stanno riflettendo perché è prudente pianificare, ma non c'è alcuna discussione in corso nelle comunità della Nato", afferma.
La discussione - precisa - "non avviene all'interno della Nato poiché, affinché ciò accada, il Consiglio Atlantico dovrebbe incaricare il Comandante Supremo delle Forze Alleate, o Saceur, di iniziare la pianificazione e questo non è avvenuto". "Prevedo che più ci avvicineremo a una sorta di negoziato e di un eventuale cessate il fuoco, più la questione diventerà importante e sarà necessario prepararsi, ma al momento non siamo ancora a quel punto ed è per questo che nessuna capitale confermerà che esistono riflessioni in corso", ha proseguito.
L'Ucraina ha indicato agli alleati che per il 2025 ha bisogno di "almeno 120 miliardi di dollari" per poter continuare la resistenza contro la Russia e iniziare a costruire una "forza di deterrenza strategica" per evitare che Mosca invada di nuovo il Paese in futuro. Lo dice all'ANSA una fonte militare qualificata che ha richiesto l'anonimato per discutere di questioni riservate. La cifra è molto superiore ai 40 miliardi di euro concordata - ma senza vincoli - al summit della Nato di Washington. Non è chiaro, al momento, se Kiev consideri i 50 miliardi erogati grazie all'accordo del G7 all'interno del perimetro o si tratti di fondi aggiuntivi. La questione potrebbe essere discussa al prossimo Consiglio Nato-Ucraina, che si terrà domani a Bruxelles e al quale parteciperà il ministro degli Esteri Andrii Sybiha.