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Caso Catania: al via processo Figc

ROMA, 27 AGO - E' cominciato davanti alla Corte federale d'Appello il processo al Calcioscommesse relativo al caso Catania. Dinanzi alla corte presieduta da Gerardo Mastrandrea il club etneo si è appellato contro la retrocessione in Lega Pro (con 12 punti di penalizzazione e 150mila euro di ammenda). Non ha dato seguito al reclamo presentato, invece, il patron del Catania, Antonino Pulvirenti, condannato in primo grado a 5 anni di inibizione e al pagamento di un'ammenda di 300mila euro.

"La collaborazione di Pulvirenti è una condotta che incide sulla gravità del reato e questo non viene colto dalla sentenza che è astiosa e non proporzionata".
Lo ha detto il legale del Catania, Fabio Lattanzi, nell'arringa difensiva dinanzi alla Corte federale d'appello Figc chiamata a valutare il ricorso contro la retrocessione in Lega Pro del club, con una penalizzazione di 12 punti e un'ammenda di 150mila euro, decisa in primo grado nell'ambito dei processi al Calcioscommesse.
"Il Tribunale Federale Nazionale applica una sanzione non congrua -ha aggiunto -, mentre è congrua quella indicata dalla Procura. Dodici punti rappresentano una sanzione addirittura superiore a una doppia retrocessione. Dodici punti sono difficilmente recuperabili e potrebbero condannare il Catania alla Serie D". Lattanzi ha quindi concluso chiedendo di "applicare la sanzione che accusa e difesa hanno chiesto". Cioè la Lega Pro e -5 punti. Il procuratore federale aggiunto, Gioacchino Tornatore, ha rilevato che "un'eventuale riduzione della sanzione non può passare attraverso una richiesta di proscioglimento per atti contestati e ritenuti provati dal Tribunale Federale Nazionale", aggiungendo che la Procura, nella formulazione della pena, "si rimette alle determinazioni di questa corte".

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