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Il ritorno di sua maestà il cappotto, i modelli must have inverno 2017

(di Patrizia Vacalebri)

- Sembrava finito, soppiantato dal più pratico piumino e invece eccolo qui, il cappotto torna a dominare il guardaroba dell'inverno. Sua maestà il cappotto sfodera tagli classici ma si rinnova con materiali contemporanei, preziosi, lavorati con effetti straordinari che donano a lane pregiate o a tessuti sintetici un aspetto di pelliccia di orsetto, di peluche. Infatti la novità di Max Mara, azienda che ha fatto di cappotti e spolverini i cavalli di battaglia, è il Teddy Bear Icon Coat, cappottone over, modello uovo, realizzato in cammello lavorato come una pelliccia di orsetto, su base di seta. Max Mara guarda anche al cappotto come capo evergreen che si tramanda di madre in figlia: il suo modello icona è infatti il modello 101801, must del guardaroba femminile per la maison, ma anche per le clienti, sia le vecchie sia le nuove generazioni. Così è nata la campagna Mothers & Daughters l'Icon Coat, dove la passione condivisa di sei coppie di madri e figlie, tra le più chic di New York, viene immortalato per ricordare il cappotto 101801, nato nel 1981 e destinato a superare la prova del tempo, nelle foto di All Photographs by Alberto Zanetti. Il design del 101801 è stato creato dalla stilista d'alta moda Anne-Marie Beretta, diventando da subito il protagonista del look di super modelle e celebrities. Gli ingredienti del suo successo sono racchiusi nella linea perfetta, la vestibilità over, le maniche a kimono e l'elegante chiusura doppiopetto. Realizzato in lana e cachemire, rifinito con cintura abbinata e fodera interna personalizzata. Una formula apparentemente semplice anche se occorrono 168 minuti per assemblare tutte le componenti del cappotto icona di Max Mara, in una sequenza di 73 operazioni, dal taglio laser ai dettagli cuciti a mano. Per la linea Atelier Max Mara propone volumi geometrici, texture materiche, colori primordiali, e un progetto speciale dedicato al cappotto che fonde un'estetica avant-garde alla sperimentazione sartoriale. Da Luisa Spagnoli il taglio tailoring caratterizza il nuovo cappotto a ovetto in tessuto bouclé di lana mohair e colori confetto, rosa e carta da zucchero, con fodera interna stampata che richiama gli abitini floreali, il classico modello avvolgente a vestaglia rivisitato in tessuto double, presentato in grigio bicolore e verde bottiglia, e il cappotto lungo doppiopetto rosso fiammante o blu. Classico Principe di Galles da Falconieri, azienda di Avio (Gruppo Calzedonia dal 2009) specializzata nella realizzazione di capi in maglieria per lei e per lui in cashmere e filati naturali. Nello stabilimento trentino dov'è stata riportata dal 2013 la produzione dall'estero (350 dipendenti), sapienti mani trasformano i filati in capi evergreen con l'ausilio di lavorazioni d'avanguardia e nuove tecnologie, come quella in grado di produrre direttamente un capo completo senza cuciture. Il marchio è disegnato da Giulia Sartini e Pierangelo Fenzi che guidano rispettivamente i team creativi donna e uomo del brand, con gruppi di lavoro composti da giovani, tutti under 30. Bicolore rosso e bluette per il cappotto di Giorgio Armani, mentre Miuccia Prada interviene con pannelli floreali sul cappottone beige con rever giganti e bordo di eco-pelliccia. Pied de poulle e tagli trench per i cappotti di Nina Ricci Autunno/Inverno 2017-18 disegnati da Guillaume Henry.

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