ROMA - Il recente annuncio dell'accordo raggiunto tra Uber e Volvo, per l'acquisto di 24mila automobili a guida autonoma da parte del colosso dei servizi taxi, ha riacceso l'interesse sulla ricaduta che il business dell'autonomous drive potrà avere non solo sulle società che offrono (e offriranno) servizi di mobilità, ma anche sulle aziende automobilistiche più interessate al questa vera rivoluzione tecnologica e di costume. Un'interessante ricerca della LEK Consulting ha esaminato questo aspetto del business automobilistico, catalogando il numero di brevetti che sono stati depositati nell'ambito della guida autonoma. Il primo posto di questa insolita quanto importante classifica è occupato con ben 2.118 brevetti registrati dalla Waymo - la costola operativa della holding Alphabet di cui fa parte il colosso Google - per portare alla piena operatività i veicoli-robot. Segue, con un importante distacco ('solo' 1.160 brevetti) la General Motors, che tallonata da Ford (944), da Honda (870) e da Hyundai (809). Il colosso dell'industria automobilistica mondiale Toyota si ferma - secondo lo studio di LEK Consulting - a quota 716 brevetti, davanti a Daimler (620), Nissan (604) e Volkswagen (535). In questa classifica stupisce la quota di registrazioni fatta da Volvo (430) anche se probabilmente queste verranno completate dalle 66 che fanno a capo a Uber. Tra le Case automobilistiche seguono Mitsubishi (401), Renault (159), Mazda (39) e Bmw (10). Fanalino di coda nella classifica dei brevetti Tesla che, nonostante la sua immagine di azienda fortemente innovatrice, ne ha registrati solo 5.