La Ferrari lancerà quindici nuovi modelli tra il 2019 e il 2022 nei diversi segmenti, e il suo suv si chiamerà Purosangue (anche se il termine suv non piace a Louis Camilleri, ceo del Cavallino). "Per me - ha detto durante il Capital Markets Day - è impossibile avvicinare la parola suv a Ferrari. Non voglio offendere nessuno ma la parola suv non va bene. Lo chiameremo Purosangue, sarà senza dubbio un Ferrari con performance mai vista e lo lanceremo alla fine del piano nel 2022". Sul confronto in corso per il rinnovo del concord agreement in F1, Camilleri ha fatto sapere che "le discussioni stanno ancora andando avanti sia sugli aspetti tecnici sia su quelli economici. Credo che vi sia un consenso di base sui principali obiettivi, che definiremo andando avanti. Ci sono stati progressi ma siamo ancora lontani da un accordo complessivo che tutti i partecipanti sarebbero pronti a firmare".
"Entro la fine del piano - ha proseguito Camilleri - stimiamo che circa il 60% delle nostre vetture sarà ibrido, il primo modello lo vedrete presto. Entro il 2020 circa il 60% delle nostre consegne riguarderà motori ibridi. L'ibrido costa di più ma ci dà l'opportunità di aumentare il prezzo. l'ibridizzazione non diluirà i margini, anzi".
Ferrari stima nel 2022 un ebitda tra 1,8 e 2 miliardi con un margine del 38% e un fatturato superiore ai 5 miliardi. Migliorati alcuni dei target 2018: gli investimenti salgono da 550 a circa 650 milioni, il debito industriale netto scende da 400 a 350 milioni. Confermato l'ebitda uguale o superiore a 1,1 miliardi e oltre 9.000 consegne. Il dividendo in crescita arriverà al 30% dei profitti nel 2022 (oggi 25%) e prevede un buy back di 1,5 miliardi nei prossimi 4 anni.
"Ferrari - ha detto John Elkann in apertura dell'evento - costruirà un futuro all'altezza del suo passato. Sergio Marchionne ha rivestito un ruolo fondamentale nel rendere possibile questo futuro E di questo gli saremo sempre grati. Tutti coloro che conoscevano Sergio serbano nel cuore un ricordo speciale. Saprete certamente quanto amasse Ferrari. La sua intenzione era di dedicare sempre più tempo qui nei prossimi anni, dopo il suo ritiro programmato da Fca", ha sottolineato Elkann. "Il nostro ceo Louis Camilleri - ha poi proseguito - comprende lo spirito Ferrari meglio di chiunque altro. È una fortuna averlo come ceo perché in sé coniuga una carriera di spicco a capo di alcune delle società quotate in borsa di maggior successo al mondo insieme a un'approfondita conoscenza e una vera passione per Ferrari".
"Enzo Ferrari - ha sottolineato John Elkann - gareggiò di persona in varie competizioni, anche riportando vittorie, nei primi anni del XX secolo. Nella sua vita straordinaria una cosa era fondamentale: vincere, e vincere con stile. E siamo determinati che questo continui anche in futuro".
Elkann, primo esponente della famiglia Agnelli a diventare presidente di Ferrari, ha citato anche l'incontro del 1969 tra il Drake e l'Avvocato, quando Fiat acquisì il 50% del Cavallino. "La mia famiglia - ha detto - ha il privilegio di contribuire alla storia Ferrari da 50 dei suoi 70 e oltre anni di storia. Quando, il 18 giugno 1969, Enzo Ferrari incontrò mio nonno a Torino per suggellare questa partnership unica, si venne a creare un rapporto speciale. Non ero ancora nato ma nel corso degli anni successivi ho preso coscienza della profonda importanza di Ferrari per la mia famiglia e il mio Paese, l'Italia. Capirete quindi che per me sia un onore parlare qui oggi e avere al mio fianco Piero Ferrari".
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