ROMA - La strada per l'arrivo in grande stile delle auto a guida autonoma sembra essere davvero costellata di buche o, meglio, di 'trabocchetti' come neve e fango. Una recente relazione del World Economic Forum e di Boston Consulting Group afferma infatti che le condizioni meteo possono influenzare e compromettere il corretto funzionamento dei sensori e degli altri sistemi che sono alla base del sistema di gestione delle auto senza guidatore. ''La neve non altera solo la trazione delle ruote sulla strada - si legge nel report, basato su anni di sperimentazione - ma compromette anche ciò che le telecamere e i sensori percepiscono della strada''. Per sopperire a questo limite dei sofisticati e costosi sistemi di controllo e gestione della guida autonoma - si legge su Detroit News - potrebbero essere interessanti gli sviluppi di una soluzione sperimentale proposta dalla società WaveSense che, applicando tecnologie di origine militare - ha dotato alcuni veicoli del Ground Penetrating Radar (GPR). Si tratta della scansione con radiazioni elettromagnetiche della situazione sotto alla vettura e sotto all'eventuale manto di neve e o di fanghiglia. IL GPR non lavora in 'diretta' ma serve a completare con una vera e propria mappa del suolo la normale cartografia digitale che è alla base della guida autonoma, così da creare un algoritmo che aggiunge una quinta dimensione cioè quella del 'sotto' non visibile.
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