Ne subiscono il fascino, ma le guidano con la preoccupazione di non riuscire a raggiungere la colonnina prima che la batteria si scarichi. Quella degli italiani per le auto elettriche è una passione con il rovescio della medaglia, che si chiama 'range anxiety', cioè l'ansia dell'autonomia chilometrica. A fotografare questo fenomeno è un sondaggio condotto su 300 persone dall'Energy&Strategy Group della School of Management del Politecnico di Milano. L'indagine fa parte dell' "eMobility Report 2018", presentato nel capoluogo lombardo durante un convegno sulla mobilità elettrica.
La 'range anxiety' - che secondo un altro sondaggio della rivista Nuova Energia colpisce quasi sei italiani su 10, mentre il 26% vorrebbe "l'equivalente di un benzinaio o un'alternativa al self service" - porta i proprietari di questi autoveicoli 'verdi' a utilizzarli principalmente durante il tragitto casa-lavoro e per brevi viaggi, mentre meno della metà del campione li impiega anche per viaggi lunghi. "I risultati del sondaggio - afferma Vittorio Chiesa, direttore dell'Energy&Strategy Group - evidenziano come ad oggi, nel mercato italiano, la disponibilità di un punto di ricarica domestica o sul luogo di lavoro sia condizione quasi indispensabile per vincere la range anxiety e convincere un privato all'acquisto di un'auto elettrica. Soprattutto perchè la rete di ricarica pubblica è considerata adeguata solo dal 10% del campione".
Proprio la capillarità della rete di ricarica, assieme all'affidabilità, sono i fattori che riscuotono maggior interesse nella percezione di chi già utilizza un'auto elettrica: oltre il 50% del campione gli ha assegnato il massimo punteggio. Il prezzo è invece solamente il quarto fattore per importanza, mentre di minore interesse è la possibilità di prenotazione e l'esistenza di una app. Nonostante la metà del campione ritenga i prezzi attuali troppo alti, inoltre, il 70% sarebbe disposto a pagare di più se la ricarica fosse più veloce. Secondo il rapporto "emobility Report" se finora, nello sviluppo delle infrastrutture di ricarica, si è mantenuto come standard un rapporto di circa 1:10 tra punto di ricarica e veicoli circolanti, necessario a garantire una certa capillarità delle installazioni, una volta raggiunta una buona diffusione territoriale la densità delle colonnine potrà anche diminuire grazie anche all'aumento della velocità di ricarica.
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