"Non sussiste alcuna sovrapposizione produttiva in Italia e in Europa che metta a rischio l'occupazione nelle fabbriche Magneti Marelli". Lo affermano Fim, Uilm, Fismic, Uglm, Associazionr Quadri che hanno incontrato, a Corbetta (Milano), la direzione aziendale della Magneti Marelli dopo il passaggio da Fca a Calsonic Kansei. "L'accordo di fornitura pluriennale con Fca assicura un futuro stabile industriale e occupazionale ai siti produttivi italiani. L'aspetto positivo è la forte complementarietà dei due gruppi, geografica e produttiva", spiegano i sindacati.
"Calsonic è forte in ambiti diversi da quelli di Magneti Marelli - osservano i sindacati - vale a dire nella produzione di abitacoli, compressori, radiatori e sistemi di condizionamento; la competenza di Calsonic è particolarmente forte relativamente ai sistemi di scarico, ma le relative fabbriche non sono localizzate in Europa. Ci si aspetta anche, che la nuova Magneti Marelli avrà più risorse e occasioni, per investire nell'ambito dell'elettronica e della elettrificazione, soprattutto sui mercati asiatici dove Marelli ha sempre fatto fatica ad essere presente". I sindacati spiegano che "non vi sarà alcuna conseguenza dal punto di vista contrattuale, non fosse altro perché al 31 dicembre 2018, data di scadenza del contratto specifico di lavoro Magneti Marelli sarà ancora a pieno titolo in Fca". Fim, Uilm, Fismic, Uglm, Associazione Quadri esprimono "una valutazione positiva in base alle informazioni emerse, sia per aspetti positivi occupazionali che di prospettive degli stabilimenti, e si attendono un confronto con la nuova proprietà quando la procedura di cessione-fusione sarà perfezionata. Un confronto sarà poi necessario anche relativamente alle realtà Pcma, che restano in Fca, per comprendere in quale modo esse saranno materialmente mantenute nel gruppo con quali strategie".
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