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I 50 anni di Schumacher. Ferrari: 'Siamo tutti con te Michael'

''Il nostro campione compie 50 anni oggi. Siamo tutti con te Michael #KeepFighting (continua a lottare, ndr)''. Con questo messaggio sul suo profilo twitter la Ferrari festeggia i compleanno del sette volte campione del mondo (cinque dei quali con il Cavallino Rampante) Michael Schumacher.

''50 anni fa è nata una stella''. Sul suo profilo twitter la scuderia Mercedes fa gli auguri a Michael Schumacher dedicandogli un collage fotografico con le sue imprese automobilistiche. ''Una stella che ha modellato e cambiato la F1 per sempre. Ha battuto record, ha ridefinito l'eccellenza e contribuito a gettare le basi del nostro successo futuro''. ''Vorremmo - prosegue l'omaggio della scuderia tedesca - inviare i nostri migliori auguri a Michael @Schumacher per il suo 50° compleanno. #KeepFighting# Michael50''.


Un grazie di cuore per gli auguri, l'affetto e l'amicizia: lo ha inviato la famiglia Schumacher ai milioni di tifosi del campionissimo tedesco che in queste ore spengono idealmente le sue 50 candeline ma anche tengono accesa la speranza di poterlo riabbracciare. Così, alla vigilia del compleanno, la moglie Corinna e i figli Mick e Gina Maria hanno voluto ringraziare tutti per la vicinanza in un giorno particolare, che tra l'altro cade pochi giorni dopo la ricorrenza del tragico incidente del 29 dicembre 2013 che gli ha procurato gravi danni cerebrali e la lontananza dalla scena pubblica. "Siamo felici di poter festeggiare il 50mo compleanno di Michael con voi e vi diciamo grazie, dal profondo dei nostri cuori, per poterlo fare insieme", scrive la famiglia che, "come regalo per Michael" ha annunciato per domani la creazione di una app per celebrare i suoi successi. "Michael può essere orgoglioso di ciò che ha raggiunto, e anche noi - aggiungono Corinna, Mick e Gina - Ecco perché ricordiamo i suoi successi con la mostra di Michael Schumacher a Colonia, pubblicando ricordi sui social e continuando la sua opera di beneficenza attraverso la Keep Fighting Foundation. Vogliamo ricordare e celebrare le sue vittorie, i suoi record e il suo entusiasmo. Potete stare certi che è nelle migliori mani e che stiamo facendo tutto quanto umanamente possibile per aiutarlo", conclude la famiglia che invita a rispettare la privacy del campione: "Vi preghiamo di capire che stiamo seguendo i desideri di Michael, se teniamo un argomento così sensibile come la salute, come è sempre stato, nella privacy. Allo stesso tempo, vi ringraziamo per la vostra amicizia e vi auguriamo un anno sano e felice 2019". Ancora amatissimo in tutto il mondo, Schumacher taglia la soglia dei 50 anni circondato da un alone di mistero, anche se le parole ieri di Luca di Montezemolo e oggi della famiglia e di Jean Todt aiutano a coltivare qualche speranza. "Spero che possa succedere qualcosa ma non voglio dire altro, se non che so che Michael lotta, che ha tanta determinazione e una famiglia magnifica intorno", le parole dell'ex presidente della Ferrari a cui oggi ha fatto eco anche il suo ex braccio destro ai tempi della 'Rossa', Jean Todt, alla Gazzetta ("Vedremo ancora tanti Gp insieme"). resta il fatto che in questi ultimi, difficili 5 anni, dalla blindatissima villa di Losanna non è filtrato nulla, con la famiglia, la storica portavoce Sabine Kehm e gli amici più intimi a mantenere una cortina di riserbo quasi inscalfibile. La 'Bild' ha scritto giorni fa che il tedesco "non è più in pericolo di vita" e dieci persone sono impegnate nella riabilitazione, mentre per stimolarlo gli viene anche fatto ascoltare il rombo del motore del suo bolide. Quello che un tempo era il suo vecchio ufficio si è ora trasformato in una stanza di cura super attrezzata e "niente è rimasto intentato per velocizzare la guarigione".

"Spero che possa succedere qualcosa ma non voglio dire altro, se non che so che Michael Schumacher lotta, che ha tanta determinazione e una famiglia magnifica intorno". Poche parole ma dense di speranza quelle che l'ex presidente della Ferrari, Luca di Montezemolo, dice in un'intervista a Rai Sport, parlando del difficile percorso riabilitativo di Michael Schumacher, da cinque anni scomparso dalla scena pubblica dopo il tragico incidente del 29 dicembre 2013, anniversario che cade a pochi giorni dal 50/o compleanno dell'ex campione di F1, 3 gennaio. Un'età 'importante' che l'ancora amatissimo Schumi taglia circondato da un alone di mistero che nemmeno le parole dell'ex presidente della Rossa scalfisce, anche se regala qualche barlume di speranza. "Come sta, lo rivedremo?", si chiedono di continuo i suoi milioni di tifosi, mentre dalla blindatissima villa di Losanna non filtra nulla, con la famiglia, la moglie Corinna, la storica portavoce Sabine Kehm e gli amici più intimi a mantenere una cortina di riserbo quasi inscalfibile. Se bastasse la forza degli affetti, il 7 volte campione del mondo sarebbe già guarito da tempo, risultato che purtroppo cure e denaro non hanno finora raggiunto, pur profuse senza risparmi. La 'Bild' ha scritto giorni fa che il tedesco "non è più in pericolo di vita" e dieci persone sono impegnate nella riabilitazione, mentre per stimolarlo gli viene anche fatto ascoltare il rombo del motore del suo bolide. Quello che un tempo era il suo vecchio ufficio si è trasformato adesso in una stanza di cura super attrezzata e "niente è rimasto intentato per velocizzare la guarigione", ha scritto l'informato quotidiano tedesco quasi a confermare le recenti indiscrezioni di speranza, dalle frasi di Jean Todt e padre Georg alle indiscrezioni non confermare del Daily Mail su un distacco dai macchinari, fino alle parole oggi di Montezemolo ("Non voglio dire altro"). Todt ha detto di aver visto "il Gp del Brasile a casa Schumacher in compagnia di Michael" e pochi giorni prima a Losanna era stato ospite anche l'arcivescovo Georg Gaenswein, che lo aveva trovato in poltrona: "Gli ho tenuto le mani, che erano calde. Alcune cose non possono essere trasmesse dalle parole, ma il tocco può", aveva detto il prefetto della Casa pontificia e segretario di Georg Ratzinger.

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