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A Detroit la lotta tra big 'riscalda' l'ultima edizione invernale

In una Detroit fredda come d'abitudine in questa stagione (-8 C la minima di questa notte) ma almeno senza neve, si aprono fra poche ore le porte dell'ultima edizione invernale del North American International Auto Show (NAIAS). Dal prossimo anno, infatti, gli organizzatori hanno deciso per una serie di importanti motivazioni, non solo legate al meteo (prima fra tutte la vicinanza con il CES di Las Vegas, che si è chiuso l'11 gennaio) di spostare questo Salone a giugno. Questo per cercare di far tornare i molti espositori - come Audi, Gruppo Bmw, Gruppo Mercedes, Jaguar Land Rover, Volvo e Tesla - che quest'anno hanno dato forfait aggiungendosi ai brand del lusso e della supersportività che da diversi anni avevano cancellato Detroit dalle loro agende.

L'ottimismo per il NAIAS 2020 nasce dalla collocazione dell'evento nel calendario Oica (l'Organizzazione internazionale costruttori auto) nella bella stagione e sulla disponibilità di molte aree esterne rispetto Cobo Center, includendo tutta l'area della Jefferson Avenue dell'Hart Plaza sul lungo fiume, in perfetto stile Salone del Valentino a Torino. I debutti di nuovi modelli in questa edizione del NAIAS non sono molti, ma comunque di rilevante importanza per il mercato nordamericano. Nel fuorisalone di domenica Ford ha già mostrato l'inedito suv di taglia grande Explorer (che potrebbe arrivare anche in Europa in una specifica variante) a cui General Motors ha risposto a poche ore di distanza con il suv premium Cadillac XT6. E quando, nel pomeriggio rispetto al fuso orario italiano, si apriranno le porte del Cobo Center i riflettori si accenderanno sugli stand di Acura, Alfa Romeo, Buick, Cadillac, Chevrolet, Chrysler, Dodge, Fiat, Ford, Gac, Genesis, GMC, Honda, Hyundai, Jeep, Kia, Lexus, Lincoln, Infiniti, Mahindra, Ram, Subaru e Toyota con le loro rispettive novità.

Un programma di presentazioni, come ribadisce l'autorevole magazine professionale Wards Auto, che non è entusiasmante e che ''rischia di essere solo un sibilo rispetto a quanto si attendevano un botto da questo ultimo Salone invernale''. Una delle delusioni più grosse, evidenzia la stampa Usa, arriva da General Motors che ha la propria sede a pochi passi dal centro espositivo in cui si svolge il NAIAS e che non ha previsto nessun lancio, a parte del suv premium Cadillac XT6. Probabilmente GM si sta concentrando su una strategia di riposizionamento dei diversi brand e - come è stato anticipato in una conferenza dedicata agli investitori che ha preceduto di pochi giorni il Salone di Detroit - su un nuovo e importante focus sull'elettrificazione. Elemento centrale di questo programma sarà una inedita piattaforma BEV3, che dovrebbe permettere proprio a Cadillac, che proporrà dal 2020 un modello 100% elettrico, di competere nel mercato Usa con Tesla. Sulla piattaforma BEV3 il Gruppo realizzerà 9 dei modelli 100% elettrici previsti entro il 2023, e sarà uno dei punti strategici per realizzare (lo ha detto il CEO Mary Barra) la produttività dei modelli BEV entro il 2021.

Momento di riflessione, al Salone di Detroit, anche per Ford, l'altro colosso Usa che ha sede in Michigan: oltre all'Explorer l'Ovale Blu svelerà nelle prossime ore l'ennesima serie speciale della Mustang, la Shelby GT 500, e mostrerà probabilmente una anticipazione del suv Bronco che sarà una delle novità Ford per il 2020, assieme alla nuova generazione del pick-up F150, il tutto nell'ambito di un programma di ristrutturazione globale che comprende tagli alla produzione, alla occupazione e alle gamme di modelli non suv e pick-up. Forte dell'ottimo risultato con cui ha chiuso il 2018 nel mercato Usa - cioè +9% rispetto al - 3,5% di Ford e - 1,6% di GM - FCA si presenta al NAIAS con tutti i marchi del Gruppo ad esclusione di Maserati (non c'è nemmeno Ferrari) con le punte di diamante rappresentate da Jeep e da Ram. La novità più importante di FCA sarà proprio la versione Heavy Duty del modello di maggiore successo del brand Ram, il pick-up 1500 che ha fatto segnare una crescita del 7% e che ha sostenuto quasi totalmente un risultato finanziario di 18,271 miliardi di dollari che gli analisti gli attribuiscono per il 2018.

 

 

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